Mattatoio n. 5 o La crociata dei bambini

Il titolo unisce due storie, ovvero quella del bombardamento di Dresda avvenuto nel febbraio del 1945 da parte degli alleati che causò un numero esorbitante di morti e che fu tenuto nascosto all'opinione pubblica perchè notizia "politically uncorrect"; quella di una leggendaria Crociata dei bambini risalente al 1212 (probabilmente un'interpretazione errata del termine latino pauper, per cui ci si riferiva ad una Crociata di poveri). Si assiste nel romanzo ad una fiera condanna della guerra cui vengono mandati soldati-bambini (il libro fu scritto nel periodo del Vietnam), ovvero automi nelle mani di preponderanti forze economiche e politiche; l'autore allarga poi la sua meccanicistica e fatalisticamente determinata visione della vita ad un livello universale prendendo in considerazione l'intero genere umano, manipolato da forze superiori e brutali insite nel proprio animo fino a chiedersi infine quale sia il senso vero dell'Esistenza. Nel far ciò l'autore si serve ovviamente di un espediente, ovvero la capacità del suo personaggio principale Pilgrim (Pellegrino) di muoversi nel tempo e nello spazio e di entrare in contatto con gli alieni. Vonnegut ricorre ad una concezione quantica del Tempo con il suo protagonista che si muove tra passato, presente e futuro, secondo il modo di fare insegnatogli dagli alieni del pianeta Tralfamadore (fama adore adoratori della gloria?) o secondo la concezione più nostrana dell'Eterno ritorno del filosofo Nietzsche. Così è possibile notare alcuni elementi - anche fisici - che ritornano ciclicamente nelle varie epoche, dove tutto è già deciso e fatalisticamente determinato. Sintomatica la scena sul pianeta alieno in cui il protagonista è chiuso in una gabbia d'ambra simboleggiante un tempo eterno e poli-dimensionale intento a preoccuparsi di cose inutili quali le scommesse,ridotto a simbolo vivente della limitata visione umana! Qual è il fine dell'Esistenza? Vivere e ricordare quei pochi attimi di Felicità che la vita concede

"Questa è un tipica domanda da terrestri, signor Pilgrim. Perché proprio lei? Perché proprio noi, allora? Perché qualsiasi cosa? Perché questo momento semplicemente è. Ha mai visto degli insetti sepolti nell'ambra? [...] Be', eccoci qua, signor Pilgrim, incastonati nell'ambra di questo momento. Non c'è nessun perché". Solo questo stralcio, tratto dal dialogo "impossibile" fra Billy Pilgrim e il capo degli alieni del pianeta Trafalmadore è sufficiente a conferire al romanzo il titolo di pietra miliare della letteratura d'ogni tempo. Un libro folle, scritto in maniera folle, perchè questo è l'unico modo di rappresentare letterariamente la più grande follia dell'umanità: la guerra.

Ingredienti: uno scrittore visionario scampato per miracolo alla 2° guerra mondiale, un suo personaggio finito per caso dentro lo stesso conflitto, una città tedesca rasa al suolo (con più vittime dell'atomica giapponese), una lotta continua tra passato, futuro, pianeta terra ed un altro mondo. Consigliato: a chi vuol osservare la vita dalla quarta dimensione, a chi sa che le guerre sono sempre combattute da bambini più che da eroi.