Niente

Un tredicenne, Pierre Anthon,, ritiene che nulla. né cose e né persone, abbia senso. Fulminato da questa precoce crisi esistenziale abbandona la scuola e i compagni, per rifugiarsi su un albero di susine Regina Claudia. Tipo barone rampante, come quello di Calvino. Ma il confronto finisce qui perché "Niente" è proprio un niente.

Pazzesco, sono scioccata per le sensazioni che ho provato leggendo questo libro. Finalmente un'opera originale e che lascia un senso significativo di inquietudine.

Già il titolo - Niente - fa intuire che questo non è un libro normale ma fa porre una domanda al lettore: cosa ha senso? Perché viviamo? Perché stringiamo rapporti con le altre persone? Ebbene, Pierre Anthon, di 13 anni, capisce che "se niente ha senso, è meglio non far niente piuttosto che qualcosa". è la stessa domanda che mi pongo io, alle volte, quando leggo i libri. Perché leggo libri? Ho trovato la risposta all'incontro della scorsa volta del mio gruppo di lettura: leggo per dare uno sfondo alla mia vita. Attenzione, non un senso. Uno sfondo. La storia narrata da Janne Teller coinvolge un gruppo di ragazzi preadolescenti che vanno alla ricerca di ciò che ha per loro più significato, più senso, cadendo nel macabro e nel violento. Con un semplice dubbio, Janne Teller mostra come l'umano possa spingersi oltre qualsiasi barriera morale e giuridica per trovare un senso alla propria esistenza.