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Titolo: Cittadina di seconda classeAutore: Buchi EmechetaEditore: Giunti EditoreData: 1999Brossura con alette, 14x22 cm, 382 pg. Ottimo.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un Io narrante al femminile 'trasmigra' dalla solarità africana all'uggiosità dei sobborghi londinesi nell'era in cui la corona inglese ottempera a un suo dovere civico e morale: rendere libere le colonie dalle sue opprimenti grinfie. Ed ecco la fanciulla nigeriana rifiutare il sentiero tracciato dalle consuetudini nazionali, opporsi al volere materno e intraprendere un iter formativo a sé più congeniale pur di riscattarsi da una condizione di subordinazione socio-economica e familiare. Ed ecco interrompersi il sogno: raggiungere l'Inghilterra ad ogni costo per ottimizzare il corso degli studi, ritornare in patria successivamente, da vincente, da 'eroina' in veste di modello comportamentale. Ed ecco la Fortuna che gioca ai dadi con il Caso: un matrimonio accettato per mancanza di soluzioni alternative, quattro gravidanze succedutesi a ciclo continuo, la separazione, la discesa nella gerarchia sociale, l'approdo ai servizi sociali inglesi e poi... l'affrancamento. Ed è ancora la cultura l'unica e sola chiave di volta.
Un Io narrante al femminile 'trasmigra' dalla solarità africana all'uggiosità dei sobborghi londinesi nell'era in cui la corona inglese ottempera a un suo dovere civico e morale: rendere libere le colonie dalle sue opprimenti grinfie. Ed ecco la fanciulla nigeriana rifiutare il sentiero tracciato dalle consuetudini nazionali, opporsi al volere materno e intraprendere un iter formativo a sé più congeniale pur di riscattarsi da una condizione di subordinazione socio-economica e familiare. Ed ecco interrompersi il sogno: raggiungere l'Inghilterra ad ogni costo per ottimizzare il corso degli studi, ritornare in patria successivamente, da vincente, da 'eroina' in veste di modello comportamentale. Ed ecco la Fortuna che gioca ai dadi con il Caso: un matrimonio accettato per mancanza di soluzioni alternative, quattro gravidanze succedutesi a ciclo continuo, la separazione, la discesa nella gerarchia sociale, l'approdo ai servizi sociali inglesi e poi... l'affrancamento. Ed è ancora la cultura l'unica e sola chiave di volta.
Libro coinvolgente, drammatico ma emozionante. Uno spaccato della mentalità nigeriana; allo stesso tempo mostra le crudeltà del mondo occidentale nei confronti degli immigrati del terzo mondo. Il linguaggio semplice e conciso permette una lettura veloce senza togliere però alcun pregio di una buona lettura. voto: ottimo.
Recensioni
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(scheda pubblicata per l'edizione del 1988)
scheda di Baggiani, A., L'Indice 1988, n. 1
Donna, e nigeriana - un'orgogliosa Ibo - emigrata a Londra negli anni '60, con marito e figli, Adah, a Lagos brillantemente diplomata dalla scuola metodista, scopre ben presto che il suo Regno Unito è una falsa terra promessa. E sulla sua pelle vive i disagi e le contraddizioni di uno scontro di culture: sperimenta il lavoro, lo stato assistenziale, l'emarginazione, la violenza del suo matrimonio alle cui regole non può non sottrarsi ma, caparbiamente, continua ad affermare il suo diritto a una vita migliore. Questa la storia, raccontata in due romanzi qui raccolti sotto il titolo del secondo. Nel primo, "In the Ditch", ha maggior rilievo la vita nei caseggiati popolari dove la comune povertà ricrea un clima di solidarietà umana e di partecipazione collettiva. Ma la storia continua - poiché si tratta di un resoconto autobiografico - nella vita della Emecheta, scrittrice nigeriana proprietaria oggi di una sua casa editrice e vivente a Londra. L'inglese è la sua lingua - come, almeno in parte, la sua formazione nigeriana puntellata da "Pilgrim's Progress" e testi biblici -, ma un inglese sciolto nel ritmo del parlato quotidiano cui aggiunge freschezza l'uso del gergo, sia "cockney" o "pidgin", e dell'humour con cui Adah riesce a vivere e a descrivere il proletariato urbano in cui, volente o nolente, si trova inserita.
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