Bill Viola. Visioni interiori. Catalogo della mostra. Ediz. illustrata

Le opere di Bill Viola andrebbero poste ognuna separatamente in stanza oscura con una panca ad uso singolo e, per chi ha avuto già occasione di spiritualizzarsi per il loro tramite, la cura nell'allestimento della mostra di Roma risulta apprezzabile anche se con una clamorosa pecca finale o meglio eccesso di ottimismo nell'educazione: lo schermo che passa i 20 di Ocean without a shore ha dietro l'uscita, fatto precisato da parecchi visitatori ormai stanchi, alcuni stremati dall'emozione ma sempre troppo pochi in percentuale. Perfetta l'apertura dell'esposizione con The crossing considerata una delle opere "facili", continuando poi per un totale di 16 lavori a partire dal 1995 con il prezioso Emergence, con la collocazione a mio parere errata di Observance che, ad angolo con un corridoio, non viene degnato di giusta attenzione poi The greeting, quest'ultimo da lasciare senza fiato e, si tratti di Masolino, Pontormo, Durer gli omaggi, le rivisitazioni, interrogativi universali che Viola ci pone attraverso i suoi video dipinti sono un'esperienza emotiva unica e devastante a patto di lasciarvisi assorbire senza reticenze. L'attenzione della curatrice/moglie continua nell'ottimo catalogo, soprattutto interessante il contributo di Valentina Valentini, esperta sull'artista e di quanto vada spiegato al suo riguardo.