Le avventure di Tom Sawyer

Con "Le avventure di Tom Sawyer" la letteratura americana emette i suoi primi vagiti. Infatti è universalmente riconosciuta l'opera di emancipazione culturale perpetrata da Twain, scrittore statunitense, il quale, per primo si adoprò affinché le istanze, lo spirito pioneristico, l'orgoglio nazionale degli States fossero appuntati con intelligibilità e diffusi dall'editoria mondiale, finalmente disancorati dai canoni della letteratura inglese. Un romanzo dedicato ai ragazzi e destinato a travalicare confini anagrafici e geografici, etnici e sociali; tale è la potenza narrativa di Twain, narratore dotato di un'ironia straripante, di un acume psicologico non comune atto a garantirgli incursioni proficue nella mente e nel cuore di individui poco più che bambini e meno che ragazzi. Il ritratto di una generazione, di una comunità, di una nazione in fieri è resa con freschezza preadolescenziale; Tom è l'incarnazione del pensiero deviante, del fare operante, dell'uomo nuovo: dell'uomo americano. Al regno dell'immaginazione egli si affida con enfasi e grande partecipazione noncurante dei veti vittoriani giustificanti persino la schiavitù, il razzismo, le punizioni corporali e la gogna pubblica.. Il romanzo in quanto autobiografico è fedele riproduzione topografica dei luoghi amati e vissuti da Mark Twain, pseudonimo di Samuel Langhorne Clemens, negli anni a cavallo tra il 1857 e il 1861 ovvero il villaggio di Hannibal e le sponde del Mississippi.

Con "Le avventure di Tom Sawyer" la letteratura americana emette i suoi primi vagiti. Infatti è universalmente riconosciuta l'opera di emancipazione culturale perpetrata da Twain, scrittore statunitense, il quale, per primo si adoprò affinché le istanze, lo spirito pioneristico, l'orgoglio nazionale degli States fossero appuntati con intelligibilità e diffusi dall'editoria mondiale, finalmente disancorati dai canoni della letteratura inglese. Un romanzo dedicato ai ragazzi e destinato a travalicare confini anagrafici e geografici, etnici e sociali; tale è la potenza narrativa di Twain, narratore dotato di un'ironia straripante, di un acume psicologico non comune atto a garantirgli incursioni proficue nella mente e nel cuore di individui poco più che bambini e meno che ragazzi. Il ritratto di una generazione, di una comunità, di una nazione in fieri è resa con freschezza preadolescenziale; Tom è l'incarnazione del pensiero deviante, del fare operante, dell'uomo nuovo: dell'uomo americano. Al regno dell'immaginazione egli si affida con enfasi e grande partecipazione noncurante dei veti vittoriani giustificanti persino la schiavitù, il razzismo, le punizioni corporali e la gogna pubblica.. Il romanzo in quanto autobiografico è fedele riproduzione topografica dei luoghi amati e vissuti da Mark Twain, pseudonimo di Samuel Langhorne Clemens, negli anni a cavallo tra il 1857 e il 1861 ovvero il villaggio di Hannibal e le sponde del Mississippi.