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Il rumore di fondo di Schelling come creatività, nell'assioma del pensiero identificato con l'essere. Ma il pensiero è illimitato,articolando passato e futuro. Ma è "infinità incompleta" nelle domande senza risposte.Il pensiero è incontrollato pur se nostro, "sepolto nella privatezza più intima del nostro essere". La verità è monocroma e il linguaggio ambiguo e pieno "di simultaneità polifoniche".I processi del pensiero sono dappertutto, va afferrata la verità vitale di un solo pensiero (Heidegger).Gli atti del pensiero hanno conseguenze? Abitiamo il mondo col pensiero in due sistemi opposti: percependo attraverso una finestra e allo specchio. I vetri di entrambi non sono mai immacolati."il pensiero è massimamente leggibile, al minimo della sua copertura, nelle esplosioni di energia scatenata e condensata" così forse si avvicina "alla verità di ogni altra rivelazione di sé"? Il pensiero innovativo sembra originarsi da collisioni: costretti ad afferrare a mani nude il fulmine (Holderlin). Il discorso filosofico o poetico (Meister EcKhart e Hedigger) prevede la possibilità di una simbiosi non alternative. Ma non andiamo da nessuna parte come profetizzava Wittgenstein. Questa la tristezza connessa a ogni vita finita, la insopprimibile malinconia di ogni vita (F.W.J.Schelling).
L'uomo, ancor prima della modernità, si è posto pressanti domande sull'esistenza, la moralità, il divino...Su queste domande egli ha generato, nei secoli, sistemi " teologici e metafisici affascinanti, per la loro sottigliezza, e suggestivi per la loro forza propositiva". Eppure "rispetto a Parmenide o a Platone, noi non ci siamo avvicinati di un centimetro a una qualsiasi soluzione verificabile dell'enigma della natura". L'uomo continua a domandarsi se l'universo ha uno scopo, oppure no, se la morte è definitiva o meno, se esiste o no Dio... Il nostro pensiero non riesce a sciogliere questi nodi. L'autore vede in questo una delle dieci ragioni per cui il nostro pensiero poggia su un fondo di tristezza o melanconia.
In dieci capitoletti Steiner riorganizza tutto ciò che abbiamo (o non abbiamo) pensato sul pensiero, avvicinandocelo mentre ci dimostra quanto siamo lontani dalla conquista dell'essenza del nostro essere. Un libretto fondamentale, da lettere e rileggere, da pensare e ripensare.
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