Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Perché i mega-ricchi stanno distruggendo il pianeta - Hervé Kempf - copertina
Perché i mega-ricchi stanno distruggendo il pianeta - Hervé Kempf - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 6 liste dei desideri
Perché i mega-ricchi stanno distruggendo il pianeta
Disponibile in 2 giorni lavorativi
6,60 €
-45% 12,00 €
6,60 € 12,00 € -45%
Disp. in 2 gg lavorativi
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
6,60 € Spedizione gratuita
disponibile in 2 giorni lavorativi disponibile in 2 giorni lavorativi
Info
Usato
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
6,60 € Spedizione gratuita
disponibile in 2 giorni lavorativi disponibile in 2 giorni lavorativi
Info
Usato
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Perché i mega-ricchi stanno distruggendo il pianeta - Hervé Kempf - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Descrizione


La società oligarchica propria dell'umanità globalizzata vede al vertice della piramide una casta di super-ricchi composta da qualche decina di migliaia di individui. Subito sotto, politici, manager, scienziati, intellettuali e funzionari, Risultato: 300.000 persone, su 6 miliardi, controllano la quasi totalità del capitale finanziario globale. C'è chi possiede un appartamento a Manhattan da 2800 metri quadri con 4 cucine, chi offre pacchetti-vacanza spaziali da 200.000 dollari, chi gironzola su un sottomarino con appartamento di lusso da 43 milioni di dollari. Peggio, non solo spendono i loro guadagni in modi assurdi, ma cosi facendo danneggiano il pianeta. Ormai non è più solo un problema di giustizia (e di etica), è in gioco la sopravvivenza stessa del pianeta.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2008
17 aprile 2008
140 p., Rilegato
9788811600763

Valutazioni e recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
(1)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(1)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Francesco
Recensioni: 5/5

A chi crede che sia un libro sull'ecologia, su come raccogliere il pattume differenziato, su come risparmiare nei viaggi non inquinando dico: leggete queste poche pagine scorrevolissime,e corredate da ottime note che servono da ulteriore spunto per altre letture (fatta eccezione per interviste ed articoli di Le Monde) e capirete che si tratta di un buon libro "trasverzale" ...dalla politica ambientale, quella vera e concreta, fatta-di-fatti, alla guerra in Iraq ed agli affari d'oro delle lobby americane che sono le metastasi del Congresso Usa. Ai vizi dei megaricchi e ai piccoli errori quotidiani di ognuno di noi, per vivere in mondo SOSTENIBILE che significa "che può essere sostenuto=sopportato dall'ambiente e dalle future generazioni". Bello, e bravo il giornalista autore. Pieni voti.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(1)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica


Impegnato da tempo nello studio sull'impatto ambientale delle dinamiche economiche in atto nel pianeta, il giornalista francese Hervé Kempf stila in questo volume un bilancio non proprio rassicurante sul sistema terra, azionando, nell'ambito di un'analisi organica della contemporaneità, un inquietante campanello d'allarme. Il libro ha conosciuto un grande esito in Francia, ma l'interesse delle tematiche affrontate è tale da renderlo esportabile in molti paesi.
L'autore sembra in primo luogo sfatare il mito plurisecolare della crescita sostenuta quale rimedio contro gli squilibri socio-economici della Terra. Il rituale celebrato intorno all'altare della produttività, d'altronde, accomuna il capitalismo all'ideologia socialista, dando oggi vita a forme ibride di organizzazione statuaria, come ad esempio la Cina, paese in cui convivono un ordinamento politico totalitario e un'economia fortemente orientata in direzione del libero mercato. Nel valutare le conseguenze della crescita non vengono contabilizzate, agli occhi di Kempf, le voci di bilancio in uscita, dovute ai costi in termini di degrado ambientale, quali ad esempio il surriscaldamento del pianeta e la crisi della biodiversità, che ha già provocato l'estinzione di numerose specie animali e in un futuro prossimo potrebbe minacciare pure quella umana.
L'emergenza ecologica è d'altra parte strettamente connessa a quella sociale, in quanto a fare le spese del degrado ambientale sono soprattutto gli abitanti dei paesi più poveri – a causa di fenomeni quali ad esempio la desertificazione e la salinizzazione – o, all'interno di quelli ricchi, le fasce di popolazione più marginali, relegate a vivere in ambienti malsani e a subire i contraccolpi dell'uso indiscriminato di sostanze inquinanti. Ne segue l'inevitabile corollario che ogni politica volta a contrastare gli squilibri di reddito non puó prescindere dalla questione ecologica.
Ma come procedere simultaneamente lungo tali linee direttive, all'apparenza antitetiche? La proposta di Kempf è originale e mette sul banco degli imputati il consumo sfrenato, il quale a suo avviso non è solo indotto dalle politiche persuasive attuate dalle imprese, ma assume pure la forma di quello che Thorstein Veblen, all'inizio del XX secolo, definiva consumo ostentativo. In tale ottica, il consumo cessa di essere volto alla soddisfazione dei bisogni dell'individuo, ma diventa una dovizia segnaletica del proprio status sociale. Esibire oggetti di lusso e di scarso valore d'uso permette infatti di distinguersi dai propri pari nella gerarchia sociale e di scimmiottare il comportamento delle classi superiori. Per Kempf, dunque, la riduzione delle disparità di reddito, oltre a comportare una maggiore democratizzazione dell'economia, ridurrebbe pure l'incentivo alla rivalità esibizionista e all'emulazione consumista, con la conseguenza di comprimere i consumi – almeno quelli più superflui e costosi – e di calmierare lo sfruttamento ambientale richiesto per la loro produzione.
Ma una redistribuzione equa della ricchezza è inevitabimente osteggiata dalle potenti oligarchie di regime, che hanno ampio accesso a mezzi di tutela dei propri interessi – come i mass media – e che, oltre a godere dell'appoggio dei partiti tradizionalmente portatori di istanze padronali, non sono più ostacolate nemmeno dalle alternative socialdemocratiche, le quali ormai hanno fatto propria l'ideologia del libero mercato. Inoltre, Kempf osserva come, in seguito al collasso dell'Urss, l'emergenza comunismo in nome della quale giustificare misure liberticide e politiche indiscriminate di sfruttamento delle risorse è stata sostituita, con il medesimo fine, dall'allarme terrorismo, opportunamente agitato e manipolato. Se non si promuove quindi un presidio permanente sulla questione ecologica e non si introduce un controllo democratico sull'impiego delle risorse naturali, il disastro sarà inevitabile e con esso avrà fine l'attuale era glaciale: quella della specie umana.
Il libro, ricco di spunti di riflessione e corredato da una vasta documentazione statistica, non è tuttavia privo di qualche caduta in generiche banalità di facile presa mediatica, con il rischio di scadere nel già detto. Inoltre, la tentazione pamphletaria, tipica di una certa saggistica francese, spinge talora a diluire il messaggio principale – ossia l'emergenza ecologica – nella pletora degli argomenti trattati e, impegnando il lettore su più fronti, di sviare quest'ultimo dalla questione cruciale che affronta, indirizzando la sua attenzione verso altre tematiche (come l'iniqua distribuzione della ricchezza) che, nell'intento dell'autore, dovrebbero invece limitarsi a un ruolo puramente funzionale e interlocutorio. Francesco Magris

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore