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Anno edizione: 2011
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Libro piacevole, scorrevole, uno sguardo alla vita di Neruda e al colpo di stato cileno visto con gli occhi di un investigatore creato dallo stesso Neruda. Sono rimasto interdetto dal finale, mi aspettavo qualcosa di meglio
Un buon libro che si legge volentieri: simpatici il protagonista Cayetano ed anche quell'impossibile egoista che è il grande, l'enorme Pablo Neruda. Ben raccontati gli eventi del golpe cileno e credibili le peregrinazioni di Cayetano per mezzo mondo.Qualche neo c'è: non si capisce in cosa consistesse l'importanza di Beatriz, che poi di colpo diventa un'oscura pensionata: nè, fino in fondo, le motivazioni che spingono Pablo Neruda alla ricerca Vorrei però tirare le orecchie al traduttore e all'editore. Il testo infatti è zeppo di frasi in spagnolo ( e anche in tedesco), di nomi di pietanze, di usanze e di categorie politiche: ebbene, in un solo caso, mi sembra, uno di questo termini è spiegato. Ma perchè il lettore che non è stato in Cile e nemmeno in un ristorante cileno deve sapere, per esempio, che cosa sia la "palta reina"? Perchè non spiegarglielo, mostrando così professionalità? Ci voleva un piccolo glossario, come si trova in tanti libri che citano parole per noi strane ( ad esempio, sono chiosati molto bene i libri di Markaris dedicati al commissario Charitos). Signori edtori, volete avere rispetto per i lettori?
Che strano libro. Storia ed invenzione narrativa mescolate: è quello che di solito si dice romanzo storico. Ne risulta che Pablo Neruda, il grandissimo, premio Nobel, era nella vita un porco malato di sesso, opportunista sino allo schifo, indifferente a tutto e a tutti tranne che a se stesso. Praticamente tutti i grandi sono così, mai indagarli nel privato. La poesia di Neruda è altissima e lui era un individuo abietto. Leopardi ha scritto l'infinito e non si lavava. Il libro vive, secondo me, della bella figura del protagonista, Cayetano Brulé, detective per caso, che ci porta in giro per il mondo nella sua ricerca. E poi il golpe di Pinochet vissuto da dentro. In vari passaggi la narrazione è confusa e non chiara.
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