Emma

Libro bellissimo, ma secondo ad Orgoglio e pregiudizio. Jane Austen è insuperabile.

Libro bellissimo, ma secondo ad Orgoglio e pregiudizio. Jane Austen è insuperabile.

Emma Woodhouse è il personaggio migliore che, secondo me, sia stato creato dalla penna di Jane Austen. È una giovinetta viziata, altera, sempre vissuta negli agi e, tra l'altro, è assolutamente consapevole e orgogliosa di sostare in un alto gradino della scala sociale inglese. Da lì, guarda tutti dall'alto in basso, architetta piani per congiungere le coppie e si industria per plasmare a sua immagine e somiglianza l'ingenua Harriet, senza fermarsi a riflettere sulle conseguenze che i suoi tentativi di influenzare l'amica possono avere sulla stessa. Emma è figlia del suo tempo, deve riempire le ore vuote della giornata con le passeggiate, le idee strampalate, le visite di cortesia e, soprattutto, con il chiacchiericcio e l'immaginazione. D'altro canto è anche una figlia amorevole, rispettosa e paziente verso l'anziano ed ipocondriaco padre, così allarmato da ogni spiffero d'aria. La giovane Emma che conosciamo a inizio lettura, però, è destinata a una maturazione inaspettata e la svolta è determinata dall'amore improvviso che si insinua nella sua vita, la fa arrossire, pentire e diventare più empatica. Ma per assistere a ciò, dobbiamo seguirla tra i vari salotti, ascoltare i pettegolezzi, i bisbigli, cercare di cogliere i particolari e osservare il formarsi delle coppie e, perché no, sopportare i personaggi altezzosi, inopportuni e sgradevoli. Emma è allo stesso tempo un romanzo intenso, una denuncia sociale, una descrizione dettagliata ed ironica della società in cui l'autrice ha vissuto: ipocrita, interessata all'immagine e alla posizione sociale. Non è, come erroneamente si crede, un romanzo d'amore perché qui l'amore c'è, ma ha solo un ruolo marginale.