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La formula "al di là del ragionevole dubbio" introdotta nel codice di procedura penale con la Legge n. 46 del 2006, condiziona la pronunciabilità delle sentenze di condanna.L'Autore indaga sulle origini e sullo sviluppo del processo penale accusatorio ritenendo, a conclusione dell'indagine, di avere argomenti per affermare la inattualità e in appropriatezza della adozione della formula nel processo italiano odierno.Il lavoro si sofferma, inoltre, sulla generale constatazione quanto alla inadeguatezza del "servizio giustizia penale" nel rispondere alle esigenze sempre crescenti della società italiana.Tratto quindi spunto dai risultati della predetta indagine stessa - portata sui principi del processo accusatorio, sia inespressi che positivamente affermati nel codice - l'Autore coglie l'occasione per ipotizzare talune delle fondamentali ragioni del fallimento del processo, quale interpretato teoricamente e come realizzato nella pratica.
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