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I massicci flussi immigratori degli ultimi decenni hanno portato in Italia ed in altri Stati europei individui e famiglie provenienti da luoghi e culture diverse. L’immigrato, nel Paese d’arrivo, trova regole di condotta e, in particolare, norme penali, diverse da quelle presenti nel suo Paese d’origine, e tale diversità è dovuta, almeno in alcuni casi, alla diversità di cultura. Ciò potrebbe, quindi, indurre l’immigrato a commettere un fatto previsto come reato nel Paese d’arrivo, ma che risulta, invece, conforme, o per lo meno tollerato, nella sua cultura d’origine. Come deve reagire il diritto penale a siffatti reati culturalmente motivati? Deve conferire un qualche rilievo alla ‘motivazione culturale’ che ha spinto l’autore alla loro commissione, ad esempio attraverso le c.d. cultural defenses di cui parla la dottrina statunitense? E tale riconoscimento necessita di una previsione legislativa speciale, o a tal fine sono sufficienti gli strumenti normativi ordinari? Si tratta di interrogativi centrali per il diritto penale delle società multiculturali occidentali, ai quali questa seconda edizione (aggiornata, ampliata e rimeditata) del libro di Basile tenta - anche sulla scorta di un’approfondita analisi della giurisprudenza, italiana e straniera, intervenuta sull’argomento - di fornire una risposta, capace di conciliare il rispetto della diversità culturale con il rispetto della uniformità e della credibilità del sistema penale.
Per effetto dei massicci flussi immigratori degli ultimi decenni, l’Italia ed altri paesi europei si stanno trasformando sempre più in società ‘multiculturali’. L’immigrato, giunto in Europa, trova regole di condotta e, in particolare, norme penali, diverse, talora significativamente diverse, da quelle presenti nel suo paese d’origine, e tale diversità è dovuta, almeno in alcuni casi, alla diversità di cultura. La diversità culturale dell’immigrato può, quindi, talora portarlo a commettere un fatto previsto come reato nell’ordinamento giuridico del paese d’arrivo, ma che risulta, invece, conforme, o per lo meno tollerato, nella sua cultura d’origine. Come deve reagire il diritto penale a siffatti reati ‘culturalmente motivati’? Deve conferire un qualche rilievo pro reo al ‘motivo culturale’ che ha mosso l’autore alla loro commissione? E se sì, attraverso quali strumenti: quelli tradizionali o mediante l’inserimento di nuove norme ad hoc? Ma non si rischia in tal modo di tollerare pratiche culturali incompatibili con i valori liberal-democratici cui sono ispirate le società europee? Si tratta di interrogativi centrali per il diritto penale delle ‘nuove’ società multiculturali europee, ai quali questo libro tenta di fornire una risposta, capace di conciliare il rispetto della diversità culturale con il rispetto della uniformità e della credibilità del sistema penale.
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