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scheda di Revelli, M., L'Indice 1988, n. 6
Un grande tema e un grande metodo. "La Prussia tra riforma e rivoluzione" si avvale appieno delle duplici doti di Reinhart Koselleck, uno dei pochissimi storici attuali a possedere una raffinatissima e meticolosa tecnica storiografica e, insieme, un'elevata potenza teorica e concettuale. La vicenda della Prussia tra la rivoluzione francese e il '48 costituisce un argomento di grande interesse attuale. È la storia dell'"unico stato europeo la cui evoluzione a grande potenza coincise con l'industrializzazione": l'esempio di una riuscita "rivoluzione dall'alto", di un processo cioè di modernizzazione guidato dall'amministrazione statale la quale, in risposta alla sfida della rivoluzione francese, dovette essa stessa tentare di guidare l'evoluzione economica pur limitando le innovazioni politiche. E Koselleck la ricostruisce con metodo esemplare, conducendo l'indagine ai tre livelli fondamentali, giuridico, politico e sociale, attento alle diverse velocità temporali di essi, alle interdipendenze che li legano e alle contraddizioni cui danno luogo, ed ai diversi significati semantici della terminologia politico-amministrativa, secondo i dettagli della moderna storia sociale tedesca e di quella "storia dei concetti" di cui è divenuto maestro. Dalla ricostruzione di quell'importante riforma originaria che fu il Codice generale prussiano di Federico il Grande, e dalle contraddizioni in esso presenti tra il ruolo fondamentale di unificazione giuridica che oggettivamente svolse e la difesa dell'antico ordinamento cetuale che consapevolmente realizzò, si passa alla funzione innovativa della burocrazia statale, vero artefice della modernizzazione prussiana e forse in qualche misura sopravvalutata, per giungere infine alle dinamiche sociali che tale processo innescò, e all'inevitabile resa dei conti del '48.
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