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La scienza politica appare a taluni una disciplina formalizzata e catafratta in astruse formule paramatematiche. Che le cose stiano diversamente ce lo ricorda questo volume, che raccoglie una serie di studi monografici dedicati a personalità importanti della politologia contemporanea. Ciascuno degli autori trattati è infatti noto per aver innovato sul piano della teoria. Ha saputo cioè pensare nuovi concetti, o aggiornare e portare a maturazione concetti già adoperati da altri. La rassegna investe personaggi conosciuti anche da un pubblico genericamente colto. Fra gli altri, per esempio: Dahl, Easton, Huntington, Lipset, Morgenthau. In questi studiosi la preferenza per le formulazioni concettualmente rigorose non va a scapito dei risultati euristici e delle indagini empiriche. Semmai risulta vero il contrario. La nozione di sistema politico di Easton, così come la poliarchia di Dahl, hanno consentito alle ricerche particolari di articolarsi in modo più conseguente e consapevole. Analogamente, le ricerche di Linz sui regimi autoritari o quelle di Lipset sulla modernizzazione offrono contributi che travalicano gli studi di settore e diventano fruibili da una più ampia comunità scientifica. In definitiva, questa raccolta di saggi ci conferma che quella politica è una scienza umana a tutto tondo, capace di insegnare qualcosa anche ai cultori di altre discipline e di illuminare la città politica di una luce meno ingenua. Per cui, se gli studi politologici devono essere rigorosamente avalutativi e formalizzare i risultati di indagini empiriche, per risultare vitali non possono prescindere da uno sforzo di comprensione più generale. Offrendo così un contributo non secondario alla consapevolezza critica e alimentando, almeno indirettamente, il senso civico.
Maurizio Griffo
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