L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
Definito da Carlo Galli nell'introduzione come "un complesso di sfide alla capacità inclusiva e ordinativa della politica", se non addirittura, tout court, come "la messa in questione della politica moderna", il multiculturalismo richiede in primo luogo di veder esplorati tutti i propri versanti, senza escluderne alcuno, nel loro molteplice articolarsi. Il confronto tra culture che entrano in contatto pone infatti problemi in buona parte nuovi agli stati europei, non potendosi equiparare, per esempio, il Kulturkampf bismarckiano fra stato tedesco e cristianesimo al vero, presunto o potenziale conflitto di oggi tra islam e cristianesimo stesso in Europa. A tale proposito, all'interno di questa ricco volume collettaneo, Alessandro Dal Lago, che perlustra le radici antiche del multiculturalismo, da un lato individua nei pamphlet attaccabrighe di Fallaci la più elementare traduzione delle teorie huntingtoniane sul clash of civilisations a uso e consumo delle masse meno acculturate, dall'altro definisce l'esistenza stessa dei migranti come "la confutazione del carattere indispensabile della cultura per gli individui", con tutte le implicazioni che ciò comporta. Non sono forse in crisi le appartenenze sociali consolidate? I nuovi conflitti vanno dunque affrontati, con larghezza di vedute, alla luce di un'attenta vigilanza su un nucleo di valori comuni non negoziabili. Peraltro, nell'appoggiare il divieto dell'hijab in Francia, Ceccanti e Mancini sembrano enfatizzare i significati politici che il velo islamico femminile a loro giudizio sempre avrebbe, laddove in realtà molto spesso le donne e le ragazze arabe lo indossano solo per ossequio a determinate tradizioni.
Daniele Rocca
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore