Cavalieri e cittadini. Guerra, conflitti e società nell'Italia comunale

Il modo di fare la guerra ha un'incidenza considerevole sulle strutture sociali, economiche, culturali e politiche. Lo dimostra quest'opera, ricca e potente. Ricca di dati: le "quantità", ricavate da raffinate e problematiche analisi documentali, sorprendono e generano domande e ipotesi nuove, fondano nuovi concetti, nuove "qualità". I cavalieri italiani, "cittadini", diventano diversi dagli altri, anche perché i rapporti quantitativi sono diversi. Potente, perché gli stessi cronisti, gli imputati nei tribunali, i contendenti e le fazioni politiche, in un mondo tanto diverso dal nostro, entrano in scena con una forza e una vitalità che possiamo sentire e comprendere con immediatezza e, diciamolo, anche con il sorriso. Ironia e umorismo non mancano a uno stile di scrittura sempre brillante, in grado di trasformare anche i numeri, le quantità documentate, in immagini vivide. Si tratta, però, di una lettura impegnativa: è uno studio corposo, adatto anche allo studioso e al ricercatore, oltreché a chi non si accontenta di immagini stereotipate e certezze.