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L’A. utilizza la geo-sistematologia per un concetto ampio di eco-sistema(economico-produttivo, biologico, geografico-geologico), fuori dall’eurocentrismo, tra il legame sociale asabiyah (Khaldun) e lo yin yun. Il modo di produzione inizia dalle società comunitarie (proprietà comune dei mezzi e lavoro cooperativo) dove economia e natura sono un tutt’uno che si separa con la penetrazione di mercati e guerre donde privatizzazione e ineguaglianza destabilizzanti. Non senza riflessi sul sottosistema naturale, geografico,biologico. In europa lo sviluppo della privatizzazione ha visto succedersi schiavismo, feudalesimo e capitalismo.Diversamente dall’asia e altri.Si passa ad analizzare il rapporto W/E guerra (war) ed ecosistema, altissimo nell’era colonialista iniziata con Colombo; il rapporto agricoltura (farming)/industria F/I nella separazione campagna/città, per Braudel nel XVI sec. in europa l’agricoltura era 5 volte l’industria, alla fine del XX secolo il rapporto diventa agricoltura il 10% del valore relativo dell’industria del XVI sec. tanto che l’A. rivaluta le importazioni agricole/minerarie coloniali chiamandole “plusvalore nascosto” per cui i paesi OCED prendono il 75% del valore finanziario del prodotto industriale mondiale. Eccoci al rapporto S/W che misura il grado di sfruttamento del lavoro da parte del capitale, dove wage sono le masse globali di salario e S il plusvalore/profitto. E il tasso di profitto mondiale astratto S/(C+W) dove C è il capitale costante. Sale col boom tecnologico, la crisi spinge per il tasso di profitto nel valore di scambio delle merci, dove la trasformazione del valore in prezzo mistifica i calcoli (differenza input/output di tempo di lavoro nazionale e mondiale).L’incoerente movimento verde non guarda ai rapporti di produzione, creatori di tecno-inquinamento, nè al problema biosociale: sbattono contro l’albero senza vedere la foresta. Per l’A. la scienza, la tecnologia e la riconversione non salvano: la politica va capovolta.
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