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[...] Il romanzo è costruito sulla testimonianza di vari Vangeli apocrifi, e ci mostra un lato della storia della religione cristiana assai poco proposto, dando così ampio spazio alla fantasia della giovane autrice. La vicenda prevedibile nel suo epilogo, tuttavia non è così prevedibile nel suo svolgimento, vediamo infatti Miriam/Maria preda dei dubbi, anche atroci, sia sulla presenza di Dio nelle vite della povera gente, sia sulla sua propria “Missione”, laddove invece ci si è sempre sentiti dire che Maria non ha mai avuto il benché minimo dubbio. Inoltre la storia ci mostra un lato credo completamente inedito della vita della giovane Miriam, ella infatti, nel libro, conosce e si innamora di un ragazzo, suo coetaneo, con quei meccanismi tipici dei giovani di qualunque tempo, e sta per cedere a lui il suo dono più prezioso e che è destinato a restare inviolato per tutto il corso dei secoli. Il “fattaccio” ovviamente non accade, ma pare che Miriam resti innamorata di questo fanciullo (che l’autrice chiama David…) anche quando è già moglie di Josaphat. La narrazione è ben costruita e condotta con un linguaggio semplice ed informale, sebbene la ricostruzione storica a volte pare tentennare un po’ per indulgere a situazioni e modalità ben più moderne; inoltre nella narrazione l’autrice usa termini “tecnici” ovvero chiama col nome tradizionale ebraico alcune festività od oggetti di uso comune – un breve glossario a fine testo soccorre il lettore – che rappresentano una minima nota di colore locale e tentano di dare veridicità alla narrazione. [...]
Sono senza parole. Il libro si commenta da sè. L'avevo visto in libreria e la copertina aveva subito catturato la mia attenzione; c'era qualcosa di mistico che richiamava i miei occhi. Purtroppo non avevo con me neanche un centesimo, (normale, dato che sono mamma di 3 bambine e tutti i miei soldi guadagnati li spendo per loro). Ma quel libro lo volevo, a tutti i costi. Così una settimana dopo sono tornata in libreria ma...non lo trovavo più. Non era più dove l'avevo visto una settimana prima. Ero disperata, anche perchè non ricordavo più il titolo; poi invece eccolo lì poco più a destra di dov'era prima. Tutto era scritto. Alla cassa il libraio mi fa i complimenti per la mia scelta ed aveva proprio ragione! Un libro veramente speciale! Chi l'avrebbe mai detto: Maria proprio come noi! Proprio come me, con le mie stesse debolezze, i miei stessi problemi, i miei stessi sogni, le mie stesse paure.... Ora quando La invoco lo faccio in modo più spontaneo, più semplice, proprio come se Lei fosse una mia amica, una mia confidente. Consiglio questo libro a tutti perchè nel suo piccolo è veramente un capolavoro. Io l'ho già prestato a due altre mamme. E' bello condividere il piacere di questa lettura. Complimenti anche all'autrice che, nonostante la sua giovane età, ha saputo infondere nel mio cuore un po' di serenità e pace. Concordo con Silvia, questo libro è davvero indimenticabile.
Commovente ed indimenticabile. Mi rammarico un po' di non aver appuntato subito tutte le impressioni che mi ha suscitato durante la lettura. Un fiume in piena di emozioni come non mi accadeva di provare, leggendo un libro, davvero da moltissimo tempo. Vuoi perchè la storia raccontata tutti crediamo di conoscerla e d'improvviso appare sotto una luce del tutto nuova e diversa; vuoi perchè lo stile della giovane autrice è limpido e fresco, per nulla artefatto... ma molto più probabilmente è perchè racconta una di quelle storie che è un po' la storia di noi tutti, in cui ci si può rispecchiare inaspettatamente: le domande di Miriam, la sua angoscia, il suo desiderio di trovare il proprio posto nel mondo, non sono forse gli stessi celati nei cuori di ognuno di noi? Il desiderio di vivere una vita "grandiosa" non è quello che tutti ci accomuna? E l'ineluttabilità delle cose, il Destino o Dio, non scatenano o hanno scatenato in noi, almeno una volta, un moto di rabbia cocente? Ci sono passi in questo libro che commuovono fino alle lacrime nella loro semplicità, nella loro quotidianeità, sono passi che raccontano delle miserie di ognuno di noi, delle nostre sconfitte ma, soprattutto, delle nostre perdite e delle nostre paure. Miriam delle cose perdute è il titolo, ed è proprio così, tutto ciò che Miriam deve lasciarsi alle spalle, tutto ciò che perde fa davvero da contraltare a quella figura grandiosa che è ricordata e amata da milioni di persone in tutto il mondo, che forse mai prima (proprio come me, non lo nego) si sono chiesti qual'era la vita della madre di Gesù, quali i suoi sentimenti e in che modo ha vissuto tutto ciò che era già stato scritto per lei. E non è affatto necessario essere credenti per amare questo libro e la sua storia, che sarà davvero impossibile scordare in quanto aggiunge ad una figura conosciuta da tutti una dimensione nuova e umana, condivisibile e comprensibile, rendendola di fatto, una volta in più, ancor più indimenticabile. Consigliato a tutti.
Recensioni
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