I cacciatori di stelle

impegnativa la lettura. il ritmo della narrazione, lo stile della affabulazione, è spesso esasperante, come è esasperante non riuscire sempre a cogliere il discrimine tra onirico e "reale", tra sfondo/digressioni e gli improvvisi colpi di scena... la lettura è impegnativa perché il linguaggio è totalmente inedito, fuori dagli schemi di qualsiasi abitudine di lettura. la forma e il contenuto si snodano di vita propria, ingiudicabile dai nostri occhi stranieri, fertile, rigogliosa, magica sorprendente, dove la realtà è semplicemente altro da come siamo abituati a pensarla. scitto con grande amore, scritto con grande arte. una arte che pretende l'indulgenza e la connivenza del lettore ma che lo ripaga con una enorme quantità di poesia e con l'esperienza diretta di una Terra Straordinaria.

Che dire?molto,molto ambizioso;e per questo,a mio modesto parere,al di sopra delle capacità dell'autrice:lo stile è molto elaborato e viene portato avanti con fatica,i passaggi davvero riusciti sono pochi e il mio pensiero più frequente è stato"se questa scena l'avesse scritta qualcun altro sarebbe stata fantastica".Belle e suggestive le descrizioni dei luoghi,ma la trama è terribilmente confusa:all'inizio sembra che si voglia dare solo un quadro di Desperance,con una carrellata di personaggi e disavventure;a un certo punto invece viene fuori che c'è una storia precisa riguardo Will e la miniera...ma,per tutto il corso del libro,capire chi fa cosa,come,quando e perchè resta impresa non da poco.Insomma,un romanzo poco scorrevole,di cui l'elemento più riuscito è senz'altro la rappresentazione della psicologia e della spiritualità aborigena;la lettura procedeva assai lentamente e la fine è stata quasi una liberazione.Lodevole comunque l'idea di fondo:di ciò che i coloni hanno fatto agli aborigeni in Australia si sa e si parla poco;un'opera che tenti di puntare i riflettori su questo tema merita quindi attenzione.