Le giostre sono per gli scemi

Romanzo imbarazzante. Peccato per gli alberi sradicati per fabbricare carta destinata a cotanta spazzatura. Inizio banale, finale scandaloso, il tutto con una qualità media della scrittura che rasenta il ridicolo.

Pessimo libro, la prima parte, anche se molto cruda come tipo di scrittura, ti fa illudere di trovarti davanti a un talento un po' acerbo ma promettente, la seconda parte sembra scritta sotto l'influenza di sostanze allucinogene. Sconsigliatissimo.

Libro incentrato sulla mancanza di affetto, di stima, di fiducia, d'amore tutte queste mancanze generano:ansia, stress,nevrosi, tristezza. In questo quadro apparentemente cupo e mesto io ho scorto anche tanta bontà d'animo e soprattutto buona capacità scrittoria della giovane romanziera. La trama: due fratelli legati a doppio filo uno con l'altro dal punto di vista emotivo, figli di due padri diversi, caratterizzati entrambi dal fatto di essere figli di giostrai. Le giostre, gli ottovolanti, il brucomela, l'odore di zucchero filato, i sediolini che volano velocissimi, la gente che ride e(apparentemente) si diverte fanno da sfondo alla storia di due ragazzi molto dissimili, ma di animo identici, che a un certo punto della loro vita si distaccano ma che cmq non si dimenticano e non la smettono mai di pensarsi e volersi bene . L'autrice è bravissima a descrivere le difficoltà e le primi crisi adolescenziali dei protagonisti e allo stesso tempo è arguta e lineare nel tracciare i punti e i personaggi che faranno da spalla e contorno a questa storia fatta come dicevo di passaggi crudi e importanti per la vita sia di Chicco e Leonardo(i due fratelli protagonisti),che degli altri personaggi del libro. Questo libro lo sintetizzerei in: un percorso arduo e tormentoso verso la serenità interiore.