Il mercante di lana

La precisa e potente rievocazione dei tempi e dei luoghi, degli usi e dei costumi dell'epoca ne fa un romanzo di una coinvolgenza estrema, che forse non è più riuscita a replicare nei romanzi successivi. Uno dei pochi libri che ho riletto, dopo tanto tempo, una seconda volta.

Con questo libro la Montaldi inizia un lungo cammino con i passi del frate Mattew, in giro per la Valle d'Aosta fino a Milano. In questo romanzo storico ci si sofferma su castelli e ghiacciai della valle alpina. La storia si inserisce in un contesto medievale dove intrighi e leggende ne fanno da padroni. Da leggere e continuare la saga

Il titolo e la copertina fanno venire voglia di acquistare il libro e le aspettative sono alte. Quando lo leggi, però, non trovi corrispondenza tra aspettative e realtà. L'ho trovato noioso. Poteva essere interessante, la storia c'è ed è pure intrigante. Ma non c'è il contenuto. Lo stile è "periglioso" soprattutto a causa dell'uso che fa la Montaldi dei "tempi". Un esempio: "se fossero arrivati troppo tardi, non avrebbero potuto entrare nel castello e avrebbero rischiato di dover trascorrere la notte fuori dalle mura..." Insomma, è così un po' in tutto il libro e la lettura risulta faticosa.