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Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2014
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Il nuovo libro di un uomo che dalla tragedia ha visto nascere la speranza.
“Perché il mondo ha tanta paura della sofferenza?
Perché ha così bisogno di chiudere una ferita?”
si domanda l’autore. “Forse perché sconvolge
la vita, le nostre visioni, i nostri progetti. La
sofferenza chiede amore, tanto amore, e non è
facile amare così.”
La vita di Antonio Socci e della sua famiglia viene
travolta nel 2009 dal dramma improvviso della
primogenita Caterina, entrata in coma dopo un
inspiegabile arresto cardiaco. Tutto sembra perduto,
resta solo il grido di una preghiera che coinvolge
un mare di persone. E Caterina si risveglia
dal coma. Ma la gioia per questo miracolo viene
messa alla prova dall’enormità dei problemi che la
ragazza si trova ad affrontare.
Tuttavia la forza e la fede con cui Caterina percorre
un cammino così duro sono travolgenti
per il padre, che scopre anche la bellezza di un
mondo sconosciuto, eroico e affascinante, fatto
soprattutto di giovani, che sono per l’autore la
“meglio gioventù”.
È l’incontro con volti di persone normali che
l’amore di Gesù Cristo rende capaci perfino di
sacrificare silenziosamente la propria esistenza.
Storie che testimoniano un coraggio e una letizia
più forti del dolore e della morte.
Ne scaturisce una lunga lettera in cui l’autore,
cristiano controcorrente da sempre, scrive alla
figlia non solo per accompagnarne la rinascita,
ma anche per raccontare a tutti il miracolo che
una giovinezza piena di fede può compiere. “Abbiamo
bisogno di uomini e donne indomiti” scrive
Socci “che ci mostrano che non si deve aver
paura del cammino della vita, delle sue fatiche e
delle sue prove. Perché è questo brevissimo cammino
che ci fa guadagnare la felicità per sempre.”
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