Pyongyang

Ottimo Graphic Novel, racconta una realtà ai più sconosciuta, da leggere assolutamente

Graphic novel che speravo potesse piacermi molto di più. Ero partita con un grande entusiasmo che però si è smorzato subito. Personalmente non sono una grande fan del suo stile, ma la cosa che più mi ha fatto storcere il naso è stato l'atteggiamento col quale l'autore riportava gli eventi: superbo e prevenuto, esportatore di un eurocentrismo evidente, era sempre pronto ad esprimere sentenze e giudizi sui comportamenti della popolazione della Corea del Nord. Che si tratti di una dittatura è indubbio, ma allora che si critichi questa, e non le vittime.

Secondo capitolo di cronache di viaggio di Guy Delisle, seguente al più “grezzo” e dall’approccio ancora embrionale Shenzhen. L'autore racconta del proprio soggiorno a Pyongyang, capitale della Nord Corea, uno stato fortemente restrittivo rispetto all’ingresso di stranieri (e in ogni caso, unicamente lavoratori, non turisti!!), mentre questi è intento a supervisionare la realizzazione di una serie di cartoni animati per conto di una società europea. Con i suoi disegni sempre semplici, in bianco/nero fumetti, esalta l’ironia e la stranezza di determinate situazioni/usi e costumi riuscendo avvicinare il lettore a se stesso e alle sue vicissitudini, ponendo forte accento e dando spunti di riflessione nei confronti della soppressione di un regime totalitario. Consigliato, assieme alle altre “cronache” di Delisle!