Il Cortigiano

Aldo Busi, romanziere di classe ed attento curatore di forme e linguaggio italiani, insieme a Carmen Covito, regalano al lettore una traduzione in chiave moderna di questo classico del 500’, ricco di metafore ed inesauribile equilibrio etico/estetico; un testo che, all’epoca, fece il paio con “Il Principe” di Macchiavelli. Qui l’autore, Baldassarre Castiglione, elabora un salottiero confronto di idee che, dalla corte dei Montefeltro di Urbino, arriva a discutere dei principali concetti di trasformazione del tempo, evoluzione (o meno) dei linguaggi, delle mode che cambiano e degli uomini che si ossessionano ad interpretarle e rincorrerle. Un testo ricco, divertente, chiaro, sofisticato e profondo; sebbene dalla falsa apparenza monotematica. Un accorto capolavoro di equilibrio che anticiperà, nei secoli, scelte intellettuali e correnti di pensiero che si ripercuoteranno sulla vita del nostro presente. I meriti di Aldo Busi sono tanti e diversi ma, nella fattispecie, si ha ancora una volta prova della sua competente passione per la scrittura e tutto ciò che si trasforma in conoscenza; indimenticabile averlo visto in TV mentre, tra giovani scolaresche, indica libri da leggere articolandone i diversi contenuti con un entusiasmo tipico del grande amore. Sia lui che la Covito meriterebbero maggior considerazione non solo come autori ma piuttosto come traghettatori, entro il contesto delle più popolari forme mediatiche, di un accrescimento culturale da consegnare alle generazioni future. C. Matar