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DALTON TRUMBO Grande libro. Arriva in Italia dopo decenni dalla sua uscita in America. Dalton Trumbo, sceneggiatore cinematografico ("Spartacus", "Exodus", "Vacanze romane", "Papillon" per dire dei più famosi) finito in carcere e perseguitato, primo iscritto nella lista nera di Hollywood perché comunista. Venne il maccartismo, quanto generò la caccia alle streghe negli Usa, in un periodo che va dal 1947 al 1960. Essere nella blacklist significava perdere il lavoro, gli amici, vivere da perseguitati, essere costretti all'esilio, scrivere e firmare copioni con pseudonimi, ricorrendo a dei prestanome. Significava perdere tutto. Una vita da braccati, di solitudine, a rischio continuo di riprecipitare nella povertà da cui Trumbo si era affrancato, esponendo a questa vita di randagismo e di solitudine la moglie Cleo, i figli bambini e adolescenti Nikola, Cristopher, Mizzi.Bisognava essere coraggiosi per sostenere un radicalismo comportamentale così come è stata la biografia esemplare di Dalton Trumbo. Da nascosto ed esponendosi in prima persona seppe come rispondere, come opporsi,come perseguire a sua volta i suoi persecutori. Lui è uno dei ten, dei dieci di Hollywwod, sceneggiatori e registi, che la commissione per le attività antiamericane (Huac) definiva testimoni ostili. Parnell e in seguito Mc Carthy, Nixon. Volevano che i ten, prima erano diciannove, tradissero, facessero i nomi di quanti, a loro conoscenza, erano comunisti, di sinistra, liberal. Ci fu gente, molti di più di 19, che cedette, che si pentì, che si rese testimone "amichevole": come dappertutto quando si scatena la caccia alle streghe. Dalton Trumbo no. Fu uno dei pochi coraggiosi e soli. Però mai tradì.
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