Orlando letto da Alberto Rossatti

Meraviglioso sotto ogni punto di vista!

L'impossibile sogno di comporre le cose, di venire a capo con capacità e pazienza della matassa interiore che di continuo si disfa e ci disfa, mentre più semplice sarebbe comprendere che forse non siamo mai interamente noi stessi in nessun punto delle ore, ma pedine costantemente in bilico decise da altre sorti, da altri frangenti. Si può chiamare natura tutto questo, spirito che aleggia sui destini, si può chiamare esperienza quotidiana. Come se fosse indubbio che sotto le coltri di ogni intraducibile vicenda umana sibili un altro vento, e quello che a una mente lucida sembra solo un resto, un'incognita spuria nel gioco delle azioni, è in realtà l'essenza dell'intero. Si esce da questo romanzo di Virginia Woolf rattristati e colmi di forza insieme, smarriti e al tempo più giudiziosi. Perché l'autrice non sta che descrivendo noi stessi, la vita nelle sue sponde sfuggenti, nel suo profilo contorto, carezzata e divorata insieme da quella madre tremenda e indispensabile che è la memoria. Ogni istante così si fa straniero, diventa cifra di tremore e di enigma, anche il più scontato. Potenza di un segreto infine poetico che a nessuno è dato di svelare: "La natura (che è responsabile di tante cose, oltre che della prolissità forse un pò ingombrante di questa frase) ha complicato ulteriormente il suo compito e aumentato la nostra confusione, fornendoci non solo una perfetta accozzaglia di avanzi disparati dentro di noi, un brandello di pantaloni da poliziotto accanto al velo nuziale della regina Alessandra, ma ha fatto in modo che l'intero assortimento fosse cucito insieme soltanto da una leggera imbastitura. La cucitrice è la memoria, ed è una cucitrice capricciosa: la memoria fa correre l'ago dentro e fuori, su e giù, di qua e di là. Ignoriamo quello che verrà, o quello che seguirà". L'Uno mai intero, la scissione e il tormento, due dimensioni a cercarsi e a perdersi nell'oltre di ogni tempo fisico, fra favola e canto alla vita. Un vero capolavoro....

Al genio della Woolf dovrebbe essere possibile assegnare un numero diverso di stelle. Opere come questa, non a caso, ormai costituiscono pilastri della cultura contemporanea. La varietà e la bellezza delle immagini di questo romanzo iper-letterario va gustata lentamente, anche se la scrittura è così magica e brillante che è difficile non cavalcare velocemente insieme a Orlando, attraverso quattro secoli. Un libro che insegna ad amare e capire il senso profondo della Letteratura.