Il ciclo delle stagioni

Non ho il massimo forse perché l'autore è un po' dispersivo, e distoglie con introspezioni, comunque straordinariamente ben delineate, lo sguardo dalla pura essenza di quello che dovrebbe essere un thriller classico. Ritengo faccia poi un uso eccessivo, anche due volte entro lo stesso concetto, del "come", per azzeccare una similitudine esplicativa di una situazione. Comunque affascinante e mirabilmente scritto.

Mi trovo sempre abbastanza concorde con il lettore ROMANODEMARCO,chissa' forse siamo anche coetanei,tanto da non dare il massimo a questo libro di Connolly,sicuramente ben scritto ,con belle descrizioni, ma comunque su cui aleggia una certa pesantezza di fondo;saranno i personaggi, comunque molti,per cui bisogna sempre essere ben concentrati o forse per le numerose fasi di tormento interiore in cui cade il protagonista, sia come sia per me un libro discreto,ma nulla di piu.

Decisamente mi è piaciuto + del primo..un po' meno incasinato anche se lo stile di connolly mi sembra un po' quello di creare tanti approfondimenti sia descrittivi sia di contenuto...e poi ancora parentesi e poi parentesi delle parentesi...su particolari che non hanno un peso fondamentale ai fini della storia...(l'icona che potrebbe rappresentare il suo stile è..quella di un albero con tanti rami ..da ognuno dei quali partono altri rametti che a loro volta si biforcano ecc,. ecc.)...insomma x seguirlo bene ci vuole concentrazione ...x cui il prox lo leggerò al mare quest'estate. E' decisamente un autore che esce un po' dagli schemi, la prosa che utilizza secondo me non sempre si sposa col genere thriller, capisco che molte persone lo trovino pesante, (di persona non ho ancora conosciuto qualcuno a cui piaccia...) x essere sincera con questo si è riscattato abbastanza anche se non è uno di quei thriller che ti inchiodano ...e questo secondo me è x colpa delle varie divagazioni che disperdono l'intensità... Sono comunque contenta di aver proseguito nella sua let