Ritorno alla base

Un libro sui campi di concentramento tedeschi raccontati da un Autore d'eccezione che ha trascorso diciannove mesi della propria vita tra reticolati e privazioni. Non una testimonianza che turba ed angoscia ma un racconto sobrio e ironico che riesce a vedere gli aspetti umoristici di una così dolorosa esperienza. Un umorismo talvolta amaro ma incisivo che meglio di qualsiasi altra descrizione rappresenta la realtà di costante umiliazione a cui i prigionieri dovevano sottoporsi: "il buon Dio ci ha fatto la schiena a vertebre per poterla dignitosamente piegare". Una buona lettura anche se non appare tra le migliori "performance" di Guareschi.

Nel complesso il libro mi è parso delicato, ben scritto, non mi ha mai annoiato anche se in diversi punti mi sembra che si affrontano argomenti molto profondi e dolorosi con troppa leggerezza, o almeno questo è quello che ho percepito.

Vi sono racconti di una delicatezza squisita, testimonianza di una umanità che si può difendere a ogni costo anche in un campo di concentramento.