La provvidenza

Seneca, in questo scritto, in accordo con la dottrina dello Stoicismo, ritiene che la sofferenza, inviata da Dio, accresca la virtù dell'uomo. "Che meraviglia, se dio mette a dura prova gli spiriti generosi? Non è mai indolore la lezione della virtù. Ci flagella e strazia la fortuna: sopportiamo. Non è crudeltà, è lotta: più spesso l'affronteremo e più forti saremo... Saldo e forte è solo l'albero che subisce il frequente assalto del vento; è il continuo scuotimento a dargli più robustezza, più tenaci radici: sono fragili le piante cresciute in una valle solatia". Poi questo scritto di Seneca giustifica il suicidio: "Ho provveduto che nessuno vi trattenesse contro voglia; la porta è aperta: se non volete lottare, è possibile fuggire...nulla ho reso più facile che morire... La morte è a portata di mano". Sul tema della sofferenza, Questo scitto è possibile paragonarlo al libro biblico di Giobbe.