Il miracolo. Spagna 1640. L'indagine sul più sorprendente prodigio mariano

Sono stato testimone diretto di molti miracoli. Sono opera di Dio. Il Dio che si è rivelato in Israele. Le altre religioni, degne comunque del massimo rispetto, sono una invenzione umana. L'unica Entità , che incredibilmente esiste veramente, in grado di intervenire sulla materia è la Trinità Divina. Gesù, l'uomo veramente vissuto circa 2000 anni fa è la Seconda Persona. Miracolosamente trasformata dal creatore da uomo (del tutto simile a chi sta leggendo) dal Creatore da sempre esistente in una intelligenza multipla, impossibile da comprendere per una mente umana, infinita e infinitesima allo stesso tempo e modo, ed esistente in ogni atomo del nostro mondo fisico. Solo in un atomo esiste l'equivalente di miliardi e miliardi di pensieri umani. Non esiste nemmeno un piccolo spazio non "coperto" da tale mitissima triplice intelligenza. Che tutto può, tutto sa, tutto memorizza, naturalmente. Si capirà che ciò che dico corrisponde al vero, salvo eccezioni come nel mio caso, dopo la morte (trasformazione automatica riservata a tutti, nessuno escluso, miracolosa del sistema nervoso in anima. Che conserva le stesse caratteristiche di quando era una "entità fisica". In caso di patologie nervose, per miracolo vengono sanate, dopo la morte. In caso di coma avviene il "risveglio" in un'altra dimensione.

Bellissimo, convincente, serio e documentato. Lo consiglio.

Il libro è un resoconto documentato sul miracolo di Calanda; si basa sui documenti ufficiali presenti nei vari archivi locali per descrivere questo evento miracoloso. A chi critica in maniera quasi sprezzante questo libro, invito ad entrare nel merito delle affermazioni sostenute dall'autore e non affidarsi alla tesi che quanto è raccontato è assurdo pertanto non vero. A differenza del libro di Messori, le spiegazioni del CICAP sono solamente delle speculazioni che partendo da un dettaglio della storia costruiscono teorie per confutare l'evento, e volutamente tralasciano altri aspetti della vicenda perché in contrasto con la propria tesi.