In campagna è un'altra cosa

Quelle domeniche di piombo afoso che spezzano ogni respiro contrario, che intontiscono ogni minimo azzardo di resistenza, quando la fiacca domina ogni movenza e colonizza il reame dell'agire, ne diventa sovrana, e tutto al suo cospetto è bollente asfalto gettato nella gola. Quando l'Estate vuole a tutti i costi essere il sicario di ogni pensiero lasciamo che una zampa di vento buchi la nostra bisaccia, lasciamo che parlino i libri di Achille Campanile. Credetemi...un vento di sorriso, di distensione, di fregatura meno intensa e tragica saprà bagnarci gli zigomi con nuovo rilancio, nuova positività. Chi, in regime di totale demenza da canicola pornografica, non sussulterebbe davanti alle elucubrazioni del vecchio Ecclesiastico? (doveroso aggiungere che Ecclesiastico è il cognome del tizio). Indefinibile e perciò completissimo, un diario di sgangherate trovate e riflessioni tutte all'insegna di una gita in campagna, di sguardi e inconvenienti, stranezze e scoperte fatte appunto fra i possedimenti del proprietario narratore, tale Serenello. I rapporti fra l'uomo e la donna: "Quale donna non vorrebbe dare una purga a un uomo?". Campanile andrebbe imparato a memoria, basterebbe un suo stralcio, una sua mossa, un nervetto di periodo o d'aforisma a salvare e a intonare mille grati alleluia per essere sfuggiti all'ozio e alla pacchianeria di tanta fintissima cultura, ai disastri della seriosità coltivata, al magma di un impegno ormai deflorato, non più credibile, farlocco in ogni sua vena pseudo virtuosa. Campanile raccoglie tutto con la sua scopa e lo lavora con maestria impareggiabile, con dosaggio mirato, folle, razionalissimo. Fino all'inatteso di queste prose. Come fa la mente a non fiorire di contentezza, a non superarsi in applausi spellanti davanti all'imbarazzo dell'incantatore di serpenti: "Perdonatemi Signore e Signori, devo assentarmi, mi è scappata la biscia".

DOMENICA 18 FEBBRAIO ore 21.00 l'Ass. Culturale "Cavallo Di Troia" -Molfetta- ospita l'esordio al pubblico di AUDIORICORDI uno studio teatrale di Bufo Giulio liberamente ispirato a "La vita in campagna è tutt'altra cosa" di Achille Campanile con Bufo Giulio -Serenello- Ricotti Giulio -Amleto- e la parteicipazione di De Pietro Rino -Don Alessio- “Un racconto d’amore, un avventura da vacanza estiva, una storia nobile e borghese, nel romanzo originale, che diventa lurida e sporca nella versione teatrale. Un ora di ironia sull’amore e sul corteggiamento, velata di romanticismo e poesia. Un ora in cui l’ironia di Campanile si accompagna alla verve comica e surreale dell’attore e regista ed alle sfumature musicali del chitarrista, un musicista che per l’occasione diventa attore e personaggio."

Non è uno dei testi più famosi di Campanile, ma certamente il divertimento anche qui è assicurato. Personalmente preferisco questo libro ad altri più famosi, quali "Agosto, moglie mia non ti conosco", "Il povero Piero", ecc., comunque stupendi. Il pretesto per il romanzo è una vacanza dagli zii di campagna. E qui, tra amori tragicomici, personaggi "estremi", situazioni paradossali e lezioni di vita in puro stile-Campanile (magistrale quella su come affrontare una mostra di quadri...), la storia scorre velocemente fino alla fine, lasciandoci la voglia di leggere qualcos'altro di questo geniale scrittore.