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recensione di Bertini, M., L'Indice 1998, n. 2
Benché nelle scuole e nelle università del nostro paese il francese vada perdendo ogni giorno terreno a vantaggio dell'inglese, la presenza di termini francesi tanto nell'italiano quotidianamente parlato, quanto nel linguaggio di varie discipline rimane imponente, ed è tanto più interessante in quanto generalmente inavvertita: chi si ferma mai a riflettere sull'origine gallica della "gaffe" o della "réclame", del "coupon* e della "silhouette", del "pâté" e del "surmenage"? Questo lavoro sistematico, nato dalla collaborazione tra una docente napoletana che ha vissuto a Parigi e una docente parigina trapiantata a Napoli, affronta l'argomento sotto diverse angolazioni: dalle premesse teoriche all'analisi critica dei repertori esistenti; dallo studio delle frequenze dei termini a quello dei campi semantici/tematici, fino a un'ampia indagine realizzata mediante questionari. Il risultato è un volume che si presta a usi e letture differenti: offre infatti un sussidio prezioso agli insegnanti di lingua e ai traduttori, ma costituisce anche una miniera di informazioni curiose per un pubblico molto più vasto. Informazioni curiose, e spesso sorprendenti: da un lato perché un'attenta disamina del linguaggio recente porta alla constatazione che nella lingua d'oggi i francesismi sono molto più numerosi di quel che comunemente si creda; dall'altro perché ben di rado siamo consapevoli degli slittamenti di significato cui molte parole sono sottoposte passando da una lingua all'altra.
L'analisi di questi slittamenti spesso si intreccia in questo volume con quella di un altro fenomeno, ancora più singolare: quello dei "falsi esotismi" che contrabbandano, sotto un'apparenza forestiera, termini inesistenti nella lingua d'origine. È il caso della "cyclette", voce perfettamente sconosciuta al di là delle Alpi, e del "casqué", per non citare che due esempi tra i molti che le due autrici hanno rintracciato nel loro laborioso itinerario tra dizionari (italiani e francesi), corsi di lingua, lessici e studi statistici. Segnaliamo ancora che un'attenzione particolare è riservata in questo testo alla microlingua dell'economia, cui è consacrato un capitolo specifico, "Lemmi francesi in alcuni dizionari italiani di termini economici". Tra i molti aspetti interessanti di questo volume ricco e aggiornato merita infine di essere segnalato l'inserimento, tra le fonti vagliate, di questionari diffusi dalle autrici tra i loro studenti, e in seguito analizzati con l'apporto attivo degli studenti stessi; esempio di un'interazione efficace tra ricerca e didattica che troppo raramente si realizza nelle aule delle nostre università.
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