L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il rapporto tra ‘appartenenza’ ed ‘eschaton’, tra l’Ekklesia, intesa cristianamente come lo «stare insieme di una comunità», e quella «radicale concezione cristiana del tempo» (p. 1) che la riguarda essenzialmente, è l’oggetto su cui questo libro intende soffermarsi, intersecandosi con una molteplicità di considerazioni particolarmente interessate al versante teologico-politico della Lettera ai Romani di Paolo. A partire da una radicalizzazione del tema della ‘comunità’, che in questi ultimi anni è stato oggetto di una rinnovata attenzione e disamina critica (da Jean-Luc Nancy a Roberto Esposito, da Giorgio Agamben a Francesco Garritano e Caterina Resta) non esente da preoccupazioni costruttive, l’autore sottolinea il legame indissolubile per il cristiano tra «rappresentazione» e «partecipazione» alla koinonia (comunità) cristiana, in quanto «non vi può essere infatti comunione senza il suo diretto legame all’atto della confessione» (p. 3). Detto in altri termini, questo significa che il rapporto del cristiano con il mondo si dà non soltanto come rappresentazione di (e in) una comunità per la quale «viene meno qualsiasi possibilità di appropriazione» (Roberto Esposito, Communitas. Origine e destino della comunità, Einaudi, Torino 1998, p. XXII) e quindi di identificazione, ma soprattutto – questo il centro delle riflessioni di Panattoni – come un’ ‘appartenenza’, che si mantiene contraddittoriamente «in atto, nel tempo del mondo, tra il costituirsi del cristiano in una ekklesia e l’istituzione della Chiesa nei termini della sua “visibilità”» (p. 3). La figura di Paolo, già fatta oggetto di attenzione filosofico-teologica da parte di Jacob Taubes (La teologia politica di San Paolo, 1993) e Giorgio Agamben (Il tempo che resta. Un commento alla lettera ai Romani, 2000), viene dall’autore riletta in chiave teologico-politica con il preciso intento di ripensare il concetto di ‘appartenenza’ ed ‘eschaton’, secondo una curvatura interpretativa che assegna a questi due concetti un ruolo chiave nella riflessione filo
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore