L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
«Perciocché in vedendo il buio si conosce quale è la luce et in udendo il silenzio si impara che sia il suono, sì potrai tu, mirando le mie poco aggradevoli e quasi oscure maniere, scorgere quale sia la luce de' piacevoli e laudevoli costumi». La luce e il buio; la «regola» e il «difforme»: Giovanni Della Casa attraversa, nel suo Galateo, i principali ambiti entro cui dovrebbe realizzarsi il buon comportamento, istituendo un canone per il suo tempo come per le epoche a venire. Si tratta di un sistema di regole che allontana il gentiluomo dal rischio, sempre incombente, delle cattive maniere, dello scarso rispetto così per l'indole altrui, come per la propria. In questo libro si rappresentano scene cinque-seicentesche che ottemperano o derogano al modello dellacasiano: dalla malinconica 'extravaganza' di Torquato Tasso agli incivili professori con cui disputa Giordano Bruno; dai mordaci avversari di Galileo all'arroganza di un viceré e di un governatore spagnoli che attentano alla sovranità di Venezia, strenuamente difesa da Paolo Sarpi.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore