L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
La democrazia in Italia. Ideologia e storia del trasformismo, è un saggio di storia e teoria politica. E' una ricostruzione della storia politica italiana dal "connubio" di Cavour alle ultime vicende dell'estate 2003. Il filo conduttore è costituito dal tema del trasformismo, che l'autore ritiene l'autentico canone invariante di una democrazia che, partendo appunto da Cavour, passando per Depretis, Giolitti, il fascismo, gli anni della costituente, il centrismo, il centrosinistra, fino alle strategie di Moro e Berlinguer, ma fino anche all'attuale bipartitismo "per caso", non è mai riuscita a venire a capo del suo problema storico. Il libro dà puntualmente conto delle differenze specifiche (dal Piemonte sabaudo, all'Italia unita, alla crisi fascista, all'Italia repubblicana), ma tenendo fermo quel "genere prossimo" costituito appunto dal trasformismo, cioè dalla tendenza a convergere al centro, rifiutandosi di puntare ad una sana democrazia dell'alternanza. Tutte le culture politiche sono passate al vaglio: il liberalismo (Cavour, Minghetti, Spaventa, Mosca, Orlando, Croce, ecc.), il cattolicesimo (Gioberti, Rosmini, Manzoni, Sturzo, Dossetti, Fanfani, ecc.), il socialismo (Turati, Labriola, Nenni, Saragat, ecc.), il liberalismo democratico e rivoluzionario (Gobetti, Rosselli, Amendola, ecc.), il comunismo (Togliatti, Gramsci, Rodano, ecc.), di tutte viene individuato un vizio di fondo che converge in unica "malattia" nazionale, che l'autore chiama "ideologia italiana". Nella Conclusione il caso italiano è constestualizzato nel dibattito internazionale sulle democrazie "consociazionali", sulle democrazie cioè che per ragioni storiche e sociali vedono le estremità convergere, piuttosto che confrontarsi secondo i moduli dell' alternanza. Poiché autori del calibro di Lijphart, Dahrendorf,Schlesinger, Dahl, denunciano il pericolo di una crisi generalizzata delle democrazie dell'alternanza, il libro vuole essere un contributo ad individuare i rischi e i pericoli del cadere (o del continuare a restare, come nel caso italiano) in pratiche politiche che indeboliscono la democrazia fino a pregiudicarne l'esistenza.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore