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Lo sviluppo edilizio di Bari ha alterato e snaturato la finalità originaria dell'iniziativa urbanistica murattiana, almeno nelle sue intenzioni antispeculative, dimostrando anzi la sua assimilabilità alle ragioni di una crescita unicamente speculativa della città. Il riadeguamento del principio della maglia rettangolare alle necessità della speculazione dimostra solo quanto sia complesso il rapporto tra il piano e la situazione socio-economica per cui, rispetto all'indagine delle diverse componenti che nelrapporto col piano determinano la forma della città, il piano in sé conserva una sua realtà autonoma che come tale va indagata. Lo studio e articolato in una serie di sezioni corrispondenti a diversi livelli d'indagine; senza pretendere di esaurire monograficamente i singoli temi, esse costituiscono almeno un indice problematico suscettibile di un ulteriore svolgimento; ma già la loro organizzazione e individuazione è sufficiente a costruire il "tema" della città nel suo significato complessivo e inedito. Nella prima parte l'evoluzione della città viene confrontata con l'intenzione progettuale rappresentata dal "piano" e con l'esperienza della città ottocentesca assunta nel suo significato globale; nella seconda parte, articolata su diverse sequenze analitiche, la lettura storico-urbanistica trova una serie di significative verifiche. La ricostruzione della dinamica fondiaria attraverso la restituzione della (divisione particellare originaria e le sue relazioni con la morfologia urbana e la tipologia edilizia; l'analisi dei "prospetti murattiani" intesi monograficamente come l'architettura della città - e rintracciati in una ricca serie di disegni originali -; la verifica analitica del "piano" nei suoi elementi intenzionali o inattuati, anche giuridici e amministrativi; infine la "cronaca del Borgo", ricostruzione della vicenda edilizia nella sua fase originaria attraverso gli atti della Deputazione.
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