Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
L' ultimo Dio. Internet, il mercato e la religione stanno costruendo una società post-umana - Paolo Ercolani - copertina
L' ultimo Dio. Internet, il mercato e la religione stanno costruendo una società post-umana - Paolo Ercolani - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 17 liste dei desideri
L' ultimo Dio. Internet, il mercato e la religione stanno costruendo una società post-umana
Disponibile in 3 giorni lavorativi
19,00 €
-5% 20,00 €
19,00 € 20,00 € -5%
Disp. in 3 gg lavorativi
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
19,00 € Spedizione gratuita
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
20,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
20,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Arca dei libri
8,50 € + 3,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Come Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
19,00 € Spedizione gratuita
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
20,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
20,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Arca dei libri
8,50 € + 3,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Come Nuovo
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
L' ultimo Dio. Internet, il mercato e la religione stanno costruendo una società post-umana - Paolo Ercolani - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Descrizione


Perché si è arrivati all'11 settembre? Qual è l'origine del crollo improvviso dell'economia internazionale? In cosa consiste oggi il ruolo delle religioni? Internet è un mezzo, oppure noi ne siamo gli schiavi inconsapevoli? La nostra è l'epoca in cui siamo informati su tutto ma non sappiamo nulla, incontriamo virtualmente milioni di persone ma siamo chiusi nella realtà di uno schermo piatto, ci crediamo onnipotenti proprio mentre cerchiamo disperatamente un nuovo Dio. Forse l'ultimo, prima che accada "il Terribile", l'eclissi totale della dimensione umana del vivere. Prefazione di Umberto Galimberti.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2012
5 ottobre 2011
236 p., Brossura
9788822055170
Chiudi

Indice

Prefazione di Umberto Galimberti - Prologo - 1. L’innocenza del divenire - La favola cattiva: armonia umana, ironia della storia - L’armonia prestabilita - Boschi e semafori: metafore dell’«ordine spontaneo» - Un mondo perfetto: la società in Rete - La favola dell’homo œconomicus - 2. La logica del dominio - L’armonia ambigua: pace, commercio e spirito cristiano - Il peccato originale - Il grande bluff del libero mercato - La fine delle illusioni - L’ultima illusione: il mercato nell’epoca della Rete - La teologia dei «cattivi samaritani» - 3. Due 11 settembre, quattro torri gemelle - L’eterna favola della lotta fra il Bene e il Male - La guerra come continuazione dell’economia con altri mezzi - Fondamentalismo religioso e fondamentalismo del mercato - I due 11 settembre e la «carovana della morte» - 4. L’ultimo Dio - Il digitale: rivoluzione umana o post-umana? - Medium e messaggio. L’uomo come «organo sessuale» della tecnica - Percezione, pensiero, azione. Metamorfosi dell’essere umano - Dalla democrazia alla mediacrazia - L’ultimo Dio - Postilla: verso una società post-umana? - Bibliografia - Indice dei nomi

Valutazioni e recensioni

4/5
Recensioni: 4/5
(1)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(0)
4
(1)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Luigi
Recensioni: 4/5

"E' tanto breve la vita reale che perdere tempo nella vita virtuale è uno spreco non giustificato":è uno dei concetti che mi hanno favorevolmente sorpreso in questo saggio che sprona gli uomini a svegliarsi e a guardare dentro di sè senza affidare a nessuna illusione ( religione,internet,mercato)le proprie responsabilità,ansie,paure; a riconquistare un buon rapporto con la morte quasi completamente rimossa dalla coscienza individuale e sociale e a ricollocarla nel giusto rapporto con la vita. E' un saggio ricco di riferimenti bibliografici fondamentali riguardo alle tematiche affrontate, la cui lettura ritengo stimolante e formativa.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

4/5
Recensioni: 4/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(0)
4
(1)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica

  Tre sono i bersagli del libro di Ercolani, docente di filosofia e teoria e tecnica dei nuovi media all'Università di Urbino. Il primo è la fede liberista (da Mandeville e Adam Smith a Hayek e Milton Friedman) nella capacità dei meccanismi del mercato di massimizzare il benessere a vantaggio di un numero crescente di individui, ideologia smentita non solo dalla realtà dell'esclusione e dello sfruttamento di grandi masse, ma anche dall'intervento dei pubblici poteri nei processi economici, dal ruolo dello stato nell'"accumulazione primitiva" raccontata nel Capitale, alle politiche protezionistiche e imperialistiche, a quelle keynesiane. Secondo l'autore, la ripresa virulenta dei dogmi del liberismo nel periodo thatcheriano e reaganiano caratterizza tuttora il "fondamentalismo del mercato" (Stiglitz) dell'economia globalizzata. Oggi come ieri il capitalismo ammanta di nobili scopi universalistici guerre di predominio geopolitico e di accaparramento di materie prime (un capitolo è dedicato alle guerre in Afganistan e in Iraq). Ercolani dà anche conto, rapidamente, di posizioni diverse, come il liberalismo sociale di Hobhouse. Ma in generale – in sintonia con la Controstoria del liberalismo di Domenico Losurdo (Laterza, 2005) – è mosso dall'"esigenza di un controcanto critico rispetto al quasi unanime consenso, e alla totale assenza di sistemi alternativi, di cui gode il liberalismo economico". Il secondo bersaglio polemico è la Rete, che sembra dare agli utenti un ruolo attivo e interattivo, con l'accesso a una quantità sterminata di informazioni e a una comunicazione illimitata che supera le barriere spazio-temporali. In realtà – come dicono Tomás Maldonado, Manuel Castells e tanti altri – siamo isolati di fronte al computer, sottoposti a un bombardamento di stimoli in cui spesso è difficile separare realtà e irrealtà, vero e falso, informazione e pubblicità. Soprattutto, vengono deformate le facoltà umane fondamentali di percepire e pensare l'esperienza secondo nessi logici e causali, in coerenti visioni d'insieme. Rispetto a chi crede nelle potenzialità democratiche del web, Ercolani sottolinea poi i rischi di un potere pervasivo e insidioso: "dalla democrazia alla mediacrazia". Come c'è una religione del mercato c'è anche una religione della Rete: "Ci troviamo di fronte all'ennesimo episodio di delega, da parte dell'essere umano, di tutti i suoi poteri a un'entità ritenuta superiore che, nel momento stesso in cui lo dispensa dalle fatiche di un'esperienza diretta e responsabile del proprio mondo, consente a una ristretta minoranza di individui di esercitare un potere tanto nascosto quanto totalitario". Il sentimento religioso, interpretato antropologicamente come alienazione e "nevrosi ossessiva", attingendo da Feuerbach e Freud, ma anche da Montaigne e Leopardi, trova sempre nuovi idoli per scongiurare la precarietà e la morte. Attraverso questi collegamenti, il saggio prende posto con una sua fisionomia particolare nella corrente filosofica che denuncia il dominio della tecnica, lo svuotamento della democrazia, la mercificazione universale. Nel secolo scorso Günther Anders, spesso citato da Ercolani, ne fu una figura di riferimento. Ma Anders era più conseguente: la supposta pervasività della "megamacchina" indurrebbe più al "principio disperazione" che alla speranza in un "nuovo umanesimo", auspicato alla fine dall'autore. Cesare Pianciola

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Paolo Ercolani

1972, Roma

Filosofo, insegna all’Università Carlo Bo di Urbino. Scrive per varie testate tra cui «la Lettura» del «Corriere della Sera», «il manifesto» e «Micromega». Cura il blog «L’urto del pensiero» e collabora con Rai Educational Filosofia.Ha pubblicato vari volumi, tra cui, per Marsilio, Contro le donne.Storia e critica del più antico pregiudizio (2016).

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi