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scheda di Bianchetti, C., L'Indice 1989, n.10
Il testo raccoglie saggi pubblicati a partire dalla fine degli anni Cinquanta, su pretesti di cui l'autore dà conto in una nota conclusiva utile anche a datare i singoli contributi. Lo studioso di pianificazione urbana troverà interessanti, anche per la rispondenza che mostrano con le domande attuali, i temi (sviluppati nella quarta parte) sulla formazione del pianificatore e sulle illusioni con le quali egli ha interpretato il proprio compito. Il libro costituisce un'occasione, quindi, per una rilettura delle vicende della pianificazione di matrice anglosassone e per un ripensamento sull'autore, figura di grande prestigio professionale e accademico che ha segnato con importanti anticipazioni, temi del dibattito sulla metropoli. Una chiave di lettura traspare nella premessa di Rodwin (piuttosto che nell'introduzione di Dino Borri che non sembra cogliere appieno la ricchezza del volume), ed è nel punto in cui egli si definisce un non del tutto consapevole "professionista riflessivo", e invita il lettore a interrogarsi sulle finalità, sugli assunti, sui valori dei pianificatori, facendo anche uso della sua "nascosta memoria professionale".
Avendo chiaramente di mira l'approccio multidisciplinare praticato nel Dipartimento di Studi Urbani e Pianificazione del MIT, l'ultimo lavoro di Lloyd Rodwin si segnala per l'originalità dell'approccio critico alle modalità disciplinari e professionali che caratterizzano oggigiorno l'urbanistica e la pianificazione per lo sviluppo sia nei paesi avanzati che in quelli del Terzo Mondo. Alla riflessione, tradizionalmente cara all'Autore, sulle tematiche della metropoli, si affiancano stimolanti considerazionisulla evoluzione disciplinare e professionale nel settore, sulle esperienze di formazione dei pianificatori sia nell'ambito universitario ed accademico che in quello di specifiche "agenzie" internazionali e nazionali. Per il suo approccio globale e di sintesi, reso evidentemente possibile da una lunga esperienza "mondiale" di Rodwin come pianificatore ed accademico, come operatore dello sviluppo e disincantato spettatore, è da ritenersi il volume si segnali per una sua particolare utilità per le necessità di formazione dei planners nelle università e scuole speciali, per un approccio operativo e "maturo" all'impostazione dei piani e progetti di sviluppo in realtà di vario livello economico e sociale, per un sottile contributo alla riflessione disciplinare -e multidisciplinare in una fase nuova e complessa della urbanistica e della pianificazione in generale.
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