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Cesare Beccaria. La pratica dei lumi. Atti del Convegno (4 marzo 1997)
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Descrizione


Strappato da tempo alla limitativa etichetta di ‘giurista’, Beccaria nel corso degli ultimi decenni ha richiamato un’attenzione necessariamente interdisciplinare. Ne ha guadagnato la ricostruzione di una personalità e di un pensiero complessi e per molti versi esemplari, a cui il presente volume fornisce un contributo autorevole.

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Dettagli

2000
1 marzo 2000
VI-182 p.
9788822248565

Voce della critica


scheda di Rocci, F. L'Indice del 2000, n. 09

Si raccolgono qui gli atti della IV Giornata Firpo (1997), dedicata all'illuminista lombardo, uno degli autori cui Luigi Firpo si interessò e di cui fu tra i promotori dell'Edizione Nazionale degli scritti. E proprio facendo il punto sull'Edizione l'attuale direttore Gianni Francioni apre il volume. Gli altri interventi, tra loro diversi nell'estensione come nell'approccio, si polarizzano soprattutto intorno ai due aspetti fondamentali di Beccaria: il giurista e il riformatore. Se gli studiosi di diritto si concentrano infatti su ispiratori e precursori, sulle fonti e sulla modernità degli assunti del "garantismo" dei Delitti, più di una volta ritorna però la lettura politica, come accade nel saggio di Burgio, il quale li interpreta soprattutto come opera di lotta ideologica illuministica, o come accade nelle Divagazioni (storiografiche) di Pasta. L'orizzonte muta in parte con Imbruglia, che sceglie lo specchio delle molte, approfondite e, talora, dissenzienti, letture fatte dei Delitti a Napoli, e con Capra, che tratta dell'ambiente in cui Beccaria operò, andando alla ricerca, nelle biografie degli illuministi, dei segni delle loro esperienze. Tortarolo invece apre alcuni squarci sul concetto di opinione pubblica nel Settecento italiano e su come essa venne o meno tenuta in considerazione da parte degli illuministi.

Francesca Rocci

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