L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
È possibile mettere in discussione la paternità di una poesia, anche quando essa è pervenuta su un manoscritto autografo? È quello che si propone di dimostrare Giuseppe Bevilacqua in merito a un'ode alcaica (Wenn aus der Ferne
) attribuita al tardo Hölderlin. Un compito difficilissimo, a cui l'autore si dedica con passione, sviluppando un ragionamento sagace sulla base di molteplici "spie" indiziarie. In primo luogo la difformità lessicale, stilistica e metrica del testo da tutte le altre composizioni di Hölderlin, comprese quelle della Torre. Quelle ripetizioni impacciate, quelle zeppe metriche, quegli enjambement sospetti. E poi secondo la lettura di Bevilacqua gli ostentati riferimenti biografici all'amore del poeta per Susette Gontard, che contrastano non solo con la riservatezza di Hölderlin, ma anche con il quadro patologico della schizofrenia. Se Hölderlin fu un grande poeta anche nei lunghi anni della sua permanenza nella Torre, sostiene Bevilacqua, lo fu solo in quelle brevi e fulminanti composizioni in cui l'io si dissolve nello sguardo di un paesaggio astratto, in quella contemplazione quasi taoista di una armonia della natura. Insomma, in quel ciclo di poesie firmato con l'inquietante nome di Scardanelli.
E allora chi fu il vero autore di una poesia così maldestra? E come è possibile che essa sia stata vergata di propria mano da Hölderlin? Bevilacqua punta il dito su Wilhelm Waiblinger, il poeta svevo autore della prima biografia di Hölderlin, che egli conobbe ancora studente nella Torre e con cui stabilì un'eccezionale amicizia. Personalità borderline, animato da una brama di successo senza scrupoli, autore di un ritratto di se stesso fatto passare come saggio di un autorevole critico, Waiblinger avrebbe ideato il testo e lo avrebbe dettato a Hölderlin durante uno dei loro incontri. E lo avrebbe poi passato a Mörike come testo autentico del poeta folle, cercando così quel riconoscimento altrimenti negatogli.
L'analisi filologica e biografia di Bevilacqua è costruita con la sapienza retorica che è il dono dei grandi saggisti, e tiene il lettore in sospeso come un romanzo poliziesco. Ma le cose stanno davvero così? O è lecito nutrire qualche riserva sulle argomentazioni di Bevilacqua e sulla sua ricostruzione indiziaria? Un'analisi attenta del manoscritto sembrerebbe contraddire l'ipotesi che sia stato scritto sotto dettatura, e Bevilacqua non dà peso al fatto che nelle prime pagine dello stesso fascicoletto si trovi un frammento in prosa del romanzo Hyperion che presenta qualche correlazione testuale con la poesia. E poi, se Waiblinger fu davvero l'autore di una poesia così palesemente biografica, come spiegare la sua conoscenza dettagliata di episodi che invece non figurano nella sua Vita di Hölderlin? Le edizioni più recenti considerano Wenn aus der Fremde
un tardo paralipomeno del romanzo Hyperion e anch'io ritengo fondata questa ipotesi. Ma si tratta di un problema complesso, che non può essere certo affrontato in questa sede; rimando il lettore specialista a una mia più estesa argomentazione in corso di stampa nell'"Osservatorio della Germanistica". Certo è che con la sua tesi Bevilacqua ha instillato la sempre feconda ombra del dubbio.
Luigi Reitani
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore