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In questa biografia, essenziale eppure mai scarna né superficiale, scritta nel 1976 (Feltrinelli) e riproposta nel 2009 nella ricorrenza dei venticinque anni dalla morte di Riccardo Lombardi, l'autrice coglie alcuni snodi fondamentali della vicenda e del pensiero di una grande figura del socialismo italiano. Centrato sull'illusione programmatoria del centrosinistra, il libro traccia un veloce ma acuto profilo del primo Lombardi, quello che aderisce al Partito popolare, si avvicina al Partito comunista in uno dei suoi momenti più difficili, per approdare infine al Partito d'azione attraverso l'impervia strada dell'antifascismo, nel corso della quale dà prova di grande coraggio fisico partecipando alle azioni milanesi di difesa delle sedi operaie, che gli causeranno danni irreversibili ai polmoni per i pestaggi della polizia fascista. Al termine della sua esperienza nel Partito d'azione, entrerà nel Partito socialista, dove presto si impone come principale punto di riferimento del "riformismo rivoluzionario", anima fattiva ma sempre critica di quella irripetibile stagione che fu il centrosinistra. Il suo modo di essere "un azionista che non si difende dal proprio passato e dal proprio temperamento" gli sarà non di rado rimproverato, come accadde, a opera di Pertini, nella drammatica notte di San Gregorio, quando Lombardi, che pure aveva dato il proprio convinto sostegno alla scelta del partito di astenersi sul governo Fanfani, decise di non ratificare gli accordi tra Nenni e Moro per il varo del primo governo di centrosinistra organico, al quale infatti non parteciperà, pur non facendo mancare il suo contributo. Le ragioni di quella dolorosa scelta sono complesse e affondano le radici in un modo politico di ragionare e di agire che ancora oggi suscita un dibattito, anche storiografico, che continua a lacerare e dividere le sinistre.
Romeo Aureli
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