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Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2020
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Scorrevole indagine dell'ispettore Ferraro senza sussulti, quasi casuale. Un raccontino romanzato che non lascia niente e si legge in un paio di giorni. L'iniziale curiosità sul colpevole della morte della maestra di matematica lascia spazio alla deludente rivelazione finale. Tutto assai sbrigativo e riposto "nelle mani di Dio".
Diciannove capitoletti veloci e asciutti per questa nuova indagine dello sbirro di Quarto Oggiaro, l'ispettore capo Michele Ferraro, la creatura più famosa dello scrittore milanese Gianni Biondillo (architetto, autore televisivo, redattore di "Nazione Indiana", e giallista di successo, con un'attenzione prensile verso i problemi sociali - quali l'immigrazione, la società multietnica, lo scontro delle classi e dei sessi). In questo sottile volume, Ferraro, ormai più vicino ai cinquanta che ai quaranta, e tuttavia ancora sentimentalmente legato al rock della sua adolescenza, gustato con particolare soddisfazione attraverso le cuffiette ("Mettila come ti pare, la musica che si ascolta è sempre quella. La stessa che ascoltavi quando i brufoli la facevano da padrone"), si imbatte in un nebbioso pomeriggio autunnale nell'omicidio di una rigorosa maestra elementare, Loretta Sama, avvenuto all'interno di una popolosa scuola frequentata da alunni di ambiente misto. L'ispettore, personaggio di scarse letture (confonde "Delitto e castigo" con una fiction televisiva...), dai rutti frequenti, e dal vocabolario scontatamente rozzo e scurrile come si conviene a ogni poliziotto italiano, non si accontenta di indagare sui soliti sospetti (ovviamente musulmani e clandestini), ma va a investigare in una moschea allestita in uno squallido capannone: qui trova la collaborazione di un imam plurilaureato e poliglotta, che lo indirizza sulla giusta via. Il sudanese dal permesso di soggiorno scaduto, datosi improvvisamente alla fuga dopo l'omicidio, e subito indagato dalla polizia, non è l'assassino: ma la nostra giustizia classista e borghese avrà il coraggio di perseguire i veri, insospettabili (ma poi nemmeno tanto, perché Biondillo ce li svela subito) responsabili? Inshallah, "siamo nelle mani di Dio".
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