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Un'idea di felicità - Luis Sepúlveda,Carlo Petrini - copertina
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idea di felicità
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Un'idea di felicità

Descrizione


La felicità è ancora di questo mondo? In un'epoca frettolosa e spesso cupa, dai ritmi di vita e di lavoro innaturali, dov'è finito il tempo per la vita, per la persona, per la condivisione? C'è ancora, è la risposta di Luis Sepùlveda e Carlo Petrini, purché sappiamo trovarlo, rubando ai nostri giorni frenetici lo spazio per far germogliare un seme, per scambiarci un aneddoto spezzando il pane, o per fare la nostra parte nella battaglia per un mondo più sostenibile e generoso. Dall'Amazzonia al cuore dell'Africa, dall'esperienza amara dell'esilio all'abbraccio collettivo di Terra Madre, ricordi e pensieri di due autori d'eccezione si intrecciano in una conversazione che attraversa attualità e letteratura, gastronomia e politica, difesa della natura e della tradizione. Tra incontri e racconti, storie di grandi leader e di piccoli eroi del quotidiano, Petrini e Sepùlveda ci guidano alla ricerca di quel diritto al piacere che è oggi il più rivoluzionario, democratico, umano degli obiettivi. Con la lentezza e la saggezza della lumaca, però. Perché anche noi possiamo smettere di correre verso una destinazione ignota, e ricominciare pienamente a esistere.
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Dettagli

4
2014
30 aprile 2014
168 p., Brossura
9788823508491

Valutazioni e recensioni

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luisa
Recensioni: 5/5

è un libro molto interessante e coinvolgente.

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tony
Recensioni: 5/5

questo libro è uno spettacolo. ve lo consiglio.

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Michele Lucivero
Recensioni: 4/5

Un maestro della letteratura mondiale e un maestro della gastronomia responsabile s’incontrano per riflettere ed esternare alcune considerazioni non solo sulla felicità, ma anche sulla responsabilità, sulla solidarietà, sullo sviluppo, insomma su tutto ciò che potrebbe contribuire a costruire un futuro migliore nel segno del rispetto per i diritti umani, degli animali e della Terra intera. Tuttavia, il testo è anche l’occasione per guardare al passato e valorizzare quelle esperienze significative senza quella incartapecorita patina nostalgica tipica di chi vive in una storia antiquata o monumentale stucchevole e poco edificante per le future generazioni. La riconsiderazione del passato è funzionale alla ripresa di alcuni valori, come quello della semplicità, della lentezza, della solidarietà, ma anche quello del gusto autentico che passa attraverso la bellezza del mangiare insieme un pasto frugale e autoprodotto, valori che, nonostante l’adesione entusiastica al presente, possono e devono essere praticati affinché si possa allontanare la becera assimilazione di tutto il nostro tempo ad una umanamente scadente idea di turbocapitalismo globalizzante preda dell’egoismo e dell’individualismo.

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La recensione di IBS

Si parte da un libro, Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza di Luis Sepúlveda, e la conversazione tra l’autore cileno e Carlo Petrini prende il via, arrivando a toccare, nel suo procedere, temi etici fondamentali per la nostra società.
Perché partire proprio da una lumaca? Perché essa rappresenta il trait d’union tra i due scrittori: protagonista del famoso romanzo di Sepúlveda e animale-simbolo per Slow Food, l’associazione no profit fondata da Petrini che si pone come obiettivo la promozione del diritto a vivere il pasto innanzitutto come un piacere.
Per chi non conoscesse Slow Food, l’organizzazione si oppone all’idea del fast food e rivendica il diritto ad una qualità della vita migliore, fatta del rispetto dell’ambiente e della salute dei consumatori ed è infine molto attenta alla biodiversità. Sono famose in tal senso le sue battaglie contro l’omologazione dei sapori e le manipolazioni genetiche.
Sepúlveda ci racconta che l’idea della lumaca è nata da una domanda di suo nipote che gli aveva chiesto della lentezza. Lo scrittore cileno si è preso del tempo per poter dare una risposta poetica al quesito e alla fine ha scoperto che in tanti contesti etnici la lumaca è simbolo di equilibrio perché possiede solamente il giusto e la lentezza è il suo tratto distintivo.
Anche per Slow Food la lentezza è un concetto fondamentale tanto che nel suo manifesto fondativo dice «Contro la vita dinamica propugniamo la vita comoda. Contro coloro, che sono i più, che confondono l’efficienza con la frenesia, proponiamo il vaccino di un’adeguata porzione di piaceri sensuali assicurati, da praticarsi in lento e prolungato godimento.»
Scopriamo quindi che un altro pilastro fondamentale per Slow Food è il diritto al piacere che si lega in modo indissolubile alla lentezza: sono necessari l’uno all’altra. Attraverso questi due concetti e la loro realizzazione nella società moderna, Luis Sepúlveda e Carlo Petrini toccano temi scottanti in una conversazione che alterna politica, letteratura e gastronomia, guidandoci a quel diritto fondamentale al piacere da raggiungere con la stessa lentezza e saggezza delle lumache.
Un testo agile e dal forte carattere divulgativo che cerca di costruire un'alternativa per un mondo più slow, dove la felicità non è data dall'accumulo di ricchezze, ma da soddisfazioni piccole, che però valgono molto.

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Conosci l'autore

Luis Sepúlveda

1949, Ovalle (Cile)

È stato uno scrittore cileno. Militante di Unità popolare, fu costretto a lasciare il paese in seguito al colpo di stato che mise fine al governo di Allende. Il suo impegno di militante ecologista lo spinse a partecipare a diverse missioni dell’organizzazione ambientalista «Greenpeace». Esordì nella narrativa con la raccolta di racconti Cronache di Pietro Nessuno (1969), cui sono seguiti Le paure, le vite, le morti e altre allucinazioni (1986) e Taccuino di viaggi (1987). Si impose definitivamente con il romanzo Il vecchio che leggeva romanzi d’amore (1989), cui fecero seguito Il mondo alla fine del mondo (1989), Un nome da torero (1994), storia di spionaggio ambientata fra la Patagonia e la Germania, La frontiera scomparsa (1994), l’originale...

Carlo Petrini

1949, Bra

Carlo Petrini (Bra, 1949), detto Carlin, è giornalista e fondatore, nel 1989, di Slow Food, organizzazione si occupa della salvaguardia della cultura e delle tradizioni culinarie locali. Ha collaborato con l'Unità, La Stampa, la Repubblica. Nel 2004 è stato insignito dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana e nel 2016 nominato Ambasciatore Speciale della FAO in Europa per Fame Zero.Tra i vari titoli da lui pubblicati ricordiamo: Terra madre. Come non farci mangiare dal cibo; Buono, pulito e giusto. Principî di una nuova gastronomia; Cibo e libertà. Slow Food: storie di gastronomia per la liberazione; Voler bene alla terra. Dialoghi sul futuro del pianeta; Buono, pulito e giusto.  

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