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scheda di Ferraris, C., L'Indice 1986, n. 9
Come scrive la curatrice nella presentazione, questo libro nasce dall'incontro di ricercatori di varie tendenze teoriche e di scuole diverse intorno al "bene" comune della psicoterapia di gruppo. "Il suo carattere di novità consiste nel fatto che non ci si è particolarmente preoccupati di esplicitare le premesse di base di ciascuna corrente" (pag. 8) per cui, vera suspence nella suspence, viene la curiosità di individuare i percorsi formativi degli estensori dei vari paragrafi. È evidente che l'iter formativo di ciascuno, il proprio training, influenzerà il setting; itinerari formativi diversi con diversi codici di riferimento, talora molto lontani l'uno dagli altri, non sempre possono trovare punti in comune: il non aver esplicitato la scuola di appartenenza di ciascuno dei partecipanti, se da una parte ha il pregio di non influenzare il lettore con pregiudizi "scolastici", dall'altra ha l'handicap di non rendere chiaro il senso dell'intervento del terapeuta, e pertanto risultare, al lettore, non del tutto pertinente. Al di là delle differenze dei percorsi terapeutici e delle varie teorie, questo modello di esposizione ha anche il pregio di evidenziare i punti che tutte le scuole qui rappresentate hanno in comune: per esempio la differenza di formazione dell'analista di gruppo rispetto allo psicoanalista individuale; considerato il gruppo come unità, quali sono le differenze che setting diversi, con percorsi terapeutici diversi, producono sul gruppo; in quale modo, nelle diversità, vengono gestiti il transfert di gruppo e/o i vari transferts in gruppo. Ma anche altre e non meno importanti diversità vengono alla luce. Anche qui, per esempio, si pone il problema del come e perché il criterio energetico della psicoanalisi di derivazione freudiana (Foulkes) diventi per altri (Bion) concetto più sociologico di informazione; concetto non ancora del tutto accettato dagli operatori dello psicodramma analitico in cui i significanti, oltre che di informazioni, sono anzitutto portatori di contenuti affettivi che vengono trattati per quello che sono, cariche energetiche che vanno incanalate verso nuove mète; soluzione propria del lavoro analitico.
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