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La tristezza ha il sonno leggero - Lorenzo Marone - copertina
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tristezza ha il sonno leggero

Descrizione


Erri Gargiulo ha due padri, una madre e mezza e svariati fratelli, È uno di quei figli cresciuti un po' qua e un po' là, un fine settimana dalla madre e uno dal padre, Sulla soglia dei quarant'anni è un uomo fragile e ironico, arguto ma incapace di scegliere e di imporsi, tanto emotivo e trattenuto che nella sua vita, attraversata in punta di piedi, Erri non esprime mai le sue emozioni ma le ricaccia nello stomaco, somatizzando tutto. Un giorno la moglie Matilde, con cui ha cercato per anni di avere un bambino, lo lascia dopo avergli rivelato di avere una relazione con un collega. Da quel momento Erri non avrà più scuse per rimandare l'appuntamento con la sua vita. E uno per uno deciderà di affrontare le piccole e grandi sfide a cui si è sempre sottratto: una casa che senta davvero sua, un lavoro che ama, un rapporto con il suo vero padre, con i suoi irraggiungibili fratelli e le sue imprevedibili sorelle. Imparerà così che per essere soddisfatti della vita dobbiamo essere pronti a liberarci del nostro passato, capire che noi non siamo quello che abbiamo vissuto e che non abbiamo alcun obbligo di ricoprire per sempre il ruolo affibbiatoci dalla famiglia. E quando la moglie gli annuncerà di essere incinta, Erri sarà costretto a prendere la decisione più difficile della sua esistenza ...
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Dettagli

2016
7 marzo 2016
9788830443563

Valutazioni e recensioni

3,59/5
Recensioni: 4/5
(49)
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5
(20)
4
(7)
3
(8)
2
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1
(4)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Lori
Recensioni: 5/5
La tristezza ha il sonno leggero

Divertente, scorrevole, con spunti che fanno meditare con leggerezza sulla condizione umana

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Ottavia
Recensioni: 4/5

È il primo romanzo che leggo di questo autore e mi è piaciuto molto. Leggero e molto scorrevole, offre un punto di partenza verso lo sviluppo di riflessioni sui rapporti e sulle relazioni che possiamo vivere nel quotidiano. Erri vive la sua vita senza sentirsi pienamente protagonista fino a quando non si trova costretto a prendere finalmente le sue decisioni e a fare delle scelte. Si racconta attraverso diversi flashback su più piani temporali che spiegano e completano la personalità del protagonista e dei suoi compagni di viaggio.

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Rosita
Recensioni: 4/5

Terzo romanzo letto di Marone e terzo anche nell'ordine di gradimento. I personaggi di questa storia sono diversi ma ben delineati.Ognuno ha la sua storia, le sue crisi esistenziali e il protagonista principale Erri che vive accanto a loro, riesce renderti partecipe della loro vita a tal punto che hai l'impressione di aprire una porta e di ritrovarti là con loro a discutere, a mangiare. Unico neo, che la meravigliosa Napoli è solo accennata...peccato!

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Recensioni

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Voce della critica

Il centro focale attorno a cui tutto ruota, nel nuovo libro di Lorenzo Marone, sono i personaggi, anzi, il personaggio. Il protagonista e io narrante dell’intera vicenda è Erri, un uomo sulla quarantina con “un nome non nome sul groppone”. Erri analizza, attraverso continui e velocissimi flashback, la sua intera esistenza, scegliendo di partire dal momento in cui, trentasette anni prima, la sua è diventata una famiglia allargata. E’ il tempo in cui, per lui, è cominciato il dolore, ed è il punto di partenza per riflettere sulla sua vita attuale. Ciò di cui l’autore vuole parlare non è la famiglia allargata, ma la famiglia, i rapporti tra i fratelli: le gelosie, l’affetto e l’invidia e i genitori che, volitivi e rigidi, a volte soffocano l’individualità dei figli, perché “a volte chi si preoccupa per te può fare molti più danni di chi a stento si accorge della tua presenza”. Quella raccontata è una famiglia come tante altre, che si riempie di personalità, a volte semplici comparse, a volte individui complessi, veri personaggi perché analizzati in profondità, intensi e vivi, che sfuggono a un’identificazione precisa e non rinunciano mai alla loro ambivalenza. Il protagonista è un maestro nell’arte di raccontarli, perché li conosce da tutta la vita e ne dà, con la sua voce, un ritratto disincantato e lapidario, ironico e coinvolgente. L’ironia domina ogni pagina, è per l’autore lo strumento principe utilizzato per affrontare una tematica difficile e profonda ed è, per l’io narrante, una corazza dietro la quale proteggersi. Il protagonista la sfrutta nel racconto e se ne serve nella vita, per mascherarsi dalla necessità di crescere, perché crescere significa scegliere. Ad abbracciare l’intera narrazione è infatti il tema della difficoltà delle scelte, dei desideri e della volontà. Quella volontà che, il narratore ne è convinto, è la famiglia a donarci, anche se talvolta inconsapevolmente, un’energia che è benzina per i sogni del nostro mondo interiore, quelli che salvano, quando la vita prende la strada sbagliata.

La famiglia è analizzata senza veli, non viene mai idealizzata e nel romanzo non c’è alcuno spazio per il protagonismo, ciò che invece viene crudamente descritto è il “non detto”, la borghese consuetudine a tacere, perché il castello di carte non crolli. Viene messa in scena la difficoltà di sentirsi, all’interno della famiglia, eternamente diverso, per il carattere o le ambizioni, perché il diverso viene estromesso e deve liberarsi per poter esprimere la propria individualità. Erri esprime un folle desiderio di emancipazione da un passato che l’ha fatto partire svantaggiato, nella vita, un passato da cui ci si libera con la rabbia e la speranza, un passato costruito attorno a due genitori che bloccano il figlio con il rigore e il controllo. E’ un personaggio ambiguo, incapace di prendere la vita di petto, incapace di scivolare con grazia nell’età adulta, sembra entrare faticosamente, di sbieco, nella sua stessa storia, tergiversando auto-distruttivamente su ogni questione importante, ma consapevole, ugualmente, che se non scegli spesso è la vita che sceglie per te. Lorenzo Marone dipinge magistralmente la complessità di ogni storia umana e la trasporta nelle pagine del suo libro, dove nessuna questione è scontata, dove si analizzano sempre tutti i lati, le sfaccettature di una vicenda. E’ un libro nel quale brillantemente il punto di vista del narratore sviscera fino in fondo il tema trattato, donando al lettore una nuova prospettiva; così l’amore materno di cui un bambino si appaga si trasforma in una pesante zavorra per l’adulto che lo ricorda.

Recensione di Alessia Clapis

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La recensione di IBS


Circondato da un carosello di personaggi mai banali, Erri deciderà di affrontare, una per una, le piccole e grandi sfide a cui si è sempre sottratto. Imparerà così che per essere felici dobbiamo essere pronti a liberarci del nostro passato.

"Un libro che si fa leggere con dolcezza e profondità" - Luciana Littizzetto

"Lorenzo Marone racconta le contraddizioni senza cedere alle semplificazioni. E lo fa benissimo." - Corriere della Sera

"Somiglia a una commedia italiana (della nostra più felice tradizione) la narrazione di Marone, capace di raccontare con sensibilità e crudezza, pudore ma persino divertimento.Un romanzo che vive di rimandi e ispirazioni non solo letterarie: "Il giovane Holden", Franzen, "La famiglia" di Scola. Con il pregio di non strizzare l'occhio ai conflitti in corso, o al conformismo sui desideri delle coppie." - Conchita Sannino, la Repubblica

Tra la speranza e il rimpianto passa un soffio. E in quel soffio trascorriamo gran parte della nostra vita.

“Quello che non viene detto della nuova famiglia italiana”. Se fosse un trattato sociologico potrebbe essere questo il sottotitolo del secondo romanzo di Lorenzo Marone. Forte del successo del suo esordio La tentazione di essere felici (Longanesi, 2015), lo scrittore napoletano, classe 1974, ex avvocato, torna a raccontarci le dinamiche familiari dei nostri tempi, spostando questa volta l’attenzione verso il non detto.
Erri Gargiulo, il protagonista di questa storia, è uno dei tanti uomini della “Generazione X”, cresciuto nella confusione di ruoli di una famiglia allargata. Dopo la separazione va a vivere con sua madre, una donna dal carattere d’acciaio, funzionario del vecchio partito della DC, almeno fino all’avviso di garanzia ricevuto nel 1994, e riciclatasi in seguito come conduttrice di Talk Show in una tv locale partenopea. Suo padre, un anarchico spiantato con molti ideali e poco senso pratico, dopo la separazione sparisce per qualche tempo in Spagna, dove incontra un'altra donna con cui, dopo alcuni anni, torna in Italia per aprire un ristorante. Dalla sua nuova storia nascerà Flor, la sorellastra hippie di Erri, fumettista e giramondo.
Anche Renata Ferrara, sua madre, si rifarà una vita. Il suo secondo compagno, Mario, un ingegnere barbuto e bonario, sarà per Erri il padre perfetto che non ha mai avuto e metterà al mondo altri due figli, Valerio e Giovanni, oltre naturalmente a portare con sé in questa grande casa della Napoli bene la sua prima figlia, Arianna.
Il quadro basterebbe per riempire pagine e pagine di copioni cinematografici. Ma Lorenzo Marone utilizza questa temperie di personaggi solo come contorno per descriverci il pozzo profondo di solitudine e tristezza, incapacità di esprimersi, amarezza, in cui finisce Erri nel momento in cui sua moglie Matilde decide di lasciarlo. Dopo molti anni trascorsi nel tentativo vano di mettere al mondo un figlio, Matilde ed Erri si ritrovano sconfitti ed estranei, incapaci di bastarsi a vicenda. La fine del matrimonio coinciderà con la perdita del lavoro di Erri e con una valanga di disillusioni precipitate all’improvviso addosso a lui.
Mai totalmente integrato all’interno di una famiglia in cui nessuno è veramente suo fratello, soggiogato da una madre ossessionata dall’Horror vacui, surclassato dal collega di lavoro che adesso dorme nel suo letto, Erri scopre all’improvviso di avere conservato da qualche parte una vecchia lista dei desideri. La tira fuori solo grazie all’aiuto di suo padre, che sembrava perso, e inizia lentamente a realizzarla.
Potrebbe essere una lunga e intricata trama melodrammatica, ma non lo è per niente. Lorenzo Marone fa luce sulle tematiche delle relazioni familiari contemporanee utilizzando un registro davvero inedito, fresco, mai drammatico. Quasi come se volesse prendere le distanze e disegnare ad acquerello una situazione complicata semplificandola. Con una abilità tutta italiana di arrivare dritti al centro delle emozioni, Lorenzo Marone ci fa vivere con intensità il momento in cui cerchiamo di ritornare in superficie, dopo una lunga asfissiante apnea.

Dal blog di Luciana Littizzetto

"Non conoscevo Lorenzo Marone e soprattutto non avevo letto il suo primo libro: La tentazione di essere felici, che pare abbia dominato le classifiche per settimane, tanto che adesso Gianni Amelio ne ha fatto pure un film.

Ma si sa. io vivo in questo mondo, ma risiedo in un altro parallelo, per cui è inutile farsi domande e soprattutto pretendere risposte.
Questo romanzo invece mi ha attirato fin dal titolo. La Tristezza ha il sonno leggero. A volte va così.

Titoli e copertine muovono chissà quali misteriose curiosità. Sono come le sirene di Ulisse, ammaliatrici. E poi la curiosità si è fatta lettura e da lì non mi sono più schiodata.
Perché questo è un libro che si fa leggere con dolcezza e profondità, perché Erri Gargiulo, il protagonista, è un uomo imperfetto come lo siamo noi.
Un 40 enne non bellissimo, un po' impedito, ironico e ancora in cerca di un sé che tarda a definirsi. Tempo un paio di pagine e ti innamori subito di Gargiulo e pure della sua gastrite, del suo modo bislacco di ricacciare dentro le emozioni, del suo essere indeciso su tutto.

E ti riconosci. Perché in questo marasma che sono le nostre vite, le vite di tutti nessuno escluso, non rimane altra scelta che stare. E da lì, in mezzo alla confusione che ci travolge, non smettere di sperare.

Come dice lui: "Alla fine ho capito che non è vero che la speranza non si tramuta mai in realtà. È una questione di numeri: più desideri hai, maggiore è la possibilità di fare centro".

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Conosci l'autore

Lorenzo Marone

1974, Napoli

Lorenzo Marone nasce a Napoli. Laureato in Giurisprudenza, esercita l'avvocatura per quasi dieci anni, mantenendo parallelamente un'intima attività di scrittore. Un giorno smette di fare l'avvocato, si trova un lavoro come impiegato in un'azienda privata e comincia a spedire i suoi racconti. Suoi sono i libri Daria (La gru, 2012), Novanta. Napoli in 90 storie vere ispirate alla Smorfia (Tullio Pironti, 2013), La tentazione di essere felici (Longanesi, 2015), Magari domani resto (Feltrinelli 2017), Cara Napoli (Feltrinelli 2018), Tutto sarà perfetto (Feltrinelli, 2019) e La donna degli alberi (Feltrinelli, 2020), Sono tornato per te (Einaudi, 2023).Di se stesso scrive: «Amo i cani e tutti gli animali, corro tre volte a settimana, ascolto musica...

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