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Franco Riva, docente di Etica Sociale e Filosofia del Dialogo all'Università Cattolica di Milano, attento indagatore del "pensiero dell'altro", dedica questo suo ultimo libro alla riflessione sui concetti interdipendenti di testimonianza e accoglienza, responsabilità e partecipazione, speranza e profezia: letti in un'ottica di rigorosa concentrazione sul significato etico e sociale dell'impegno comunitario e della solidarietà umana. "La disarticolazione o il frantumarsi impercettibile" di questi valori fondamentali comporta la dispersione e il fallimento di qualsiasi progettualità costruttiva, "proprio come una collana di perle che diventa irriconoscibile, e che spesso non è nemmeno riparabile, quando il filo o il fermaglio si rompe... e i suoi grani, impazziti, saltellano a terra ciascuno per conto suo..." Come ricomporre, quindi, la collana spezzata, riannodando quanti fili, recuperando quali perle trascurate, non riconosciute? Rimeditando i testi fondamentali del pensiero spirituale del 900, dall'esistenzialismo cristiano di Marcel e Mounier, attraverso Rosenzweig e Jonas, fino ai più amati e citati Ricoeur e Lévinas, Franco Riva esplora inizialmente il concetto di testimonianza come "forma di conoscenza...che riapre uno spazio inedito per la verità dove avanza, deciso, il rapporto con gli altri". Testimoniare significa quindi "uscire dall'angolo... immergersi nel quotidiano...", ma soprattutto "rapportarsi con la verità": "La testimonianza interrompe la fedeltà a sé stessi e inaugura una responsabilità per la verità e per gli altri", "come avviene nei racconti biblici di vocazione... testimoniare non significa dire 'io', bensì 'Eccomi!'". Essere testimoni significa perciò non pretendere da se stessi un'improbabile purezza e intangibile trasparenza, ma farsi responsabili per la verità, per l'altro, e per il bene universale che ci è comune. Quindi, in prima istanza, accogliere, ospitare, essere-verso.
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