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La lista del console. Ruanda: cento giorni un milione di morti
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La lista del console. Ruanda: cento giorni un milione di morti - Pierantonio Costa,Luciano Scalettari - copertina
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Descrizione


Era il 6 aprile 1994 quando in Ruanda si scatenò l'inferno. In tre mesi un milione di morti, massacri e violenze di ogni genere. Uno dei capitoli più terribili del ventesimo secolo. In quei 100 giorni di follia collettiva, una storia italiana. Pierantonio Costa, alle spalle una famiglia con cento anni di emigrazione nel continente nero, imprenditore di successo e console italiano a Kigali (la capitale ruandese), opera "controcorrente". Mentre intorno a lui c'è sofferenza e morte, comincia a girare il piccolo Paese per mettere in salvo il maggior numero di persone possibile. Prima gli italiani, missione che considera suo dovere, poi tutti gli altri: ruandesi, molti dei quali tutsi (era questa l'etnia perseguitata con una vera e propria caccia all'uomo); ma anche belgi, spagnoli, burundesi, francesi. E mentre lui viaggia per la capitale in preda al caos, la sua famiglia nasconde in casa una quindicina di tutsi: la moglie Mariann li protegge e fa da mangiare per loro, il figlio maggiore Olivier gira per Kigali, per portare in salvo qualche gruppo di disperati. Tre mesi di missioni avventurose, con tanti episodi di altruismo ed eccezionale umanità. Ma anche con un obiettivo, che diventa per Costa quasi un'ossessione: portare in salvo due grossi gruppi di bambini: 600 si trovano nell'orfanotrofio di Nyanza, custoditi dai padri rogazionisti; altri 750 sono in un campo di raccolta della Croce Rossa a Butare. L'ultimo mese è una lotta contro il tempo, con la guerra che arriva e i permessi difficili da ottenere. Con i bambini sempre più in pericolo. In realtà, il bilancio del suo operato è di aver salvato quasi 2000 persone.
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Dettagli

15 marzo 2004
232 p., Brossura
9788831526418

La recensione di IBS

Era il 6 aprile 1994 quando in Ruanda si scatenò l'inferno. In tre mesi un milione di morti, massacri e violenze di ogni genere.Uno dei capitoli più terribili del ventesimo secolo. In quei 100 giorni di follia collettiva, una storia italiana. Pierantonio Costa, alle spalle una famiglia con cento anni di emigrazione nel continente nero, imprenditore di successo e console italiano a Kigali (la capitale ruandese), opera "controcorrente". Mentre intorno a lui c'è sofferenza e morte, comincia a girare il piccolo Paese per mettere in salvo il maggior numero di persone possibile. Prima gli italiani, missione che considera suo dovere, poi tutti gli altri: ruandesi, molti dei quali tutsi (era questa l'etnia perseguitata con una vera e propria caccia all'uomo); ma anche belgi, spagnoli, burundesi, francesi. E mentre lui viaggia per la capitale in preda al caos, la sua famiglia nasconde in casa una quindicina di tutsi: la moglie Mariann li protegge e fa da mangiare per loro, il figlio maggiore Olivier gira per Kigali, per portare in salvo qualche gruppo di disperati.Tre mesi di missioni avventurose, con tanti episodi di altruismo ed eccezionale umanità. Ma anche con un obiettivo, che diventa per Costa quasi un'ossessione: portare in salvo due grossi gruppi di bambini: 600 si trovano nell'orfanotrofio di Nyanza, custoditi dai padri rogazionisti; altri 750 sono in un campo di raccolta della Croce Rossa a Butare. L'ultimo mese è una lotta contro il tempo, con la guerra che arriva e i permessi difficili da ottenere. Con i bambini sempre più in pericolo.In realtà, il bilancio del suo operato è di aver salvato quasi 2000 persone.A completamento di questa storia, aprono e chiudono il volume "Le pagine per capire", tre capitoli scritti da Francesco Fontemaggi, un giornalista italiano che da due anni lavora come corrispondente di diversi quotidiani e riviste italiane e francesi. Spiegano cos'è accaduto prima e dopo i tre mesi della guerra civile: quali eventi hanno preparato il genocidio; cosa ne è stato dei profughi fuggiti dal Paese; cos'è il Ruanda oggi. Disseminate qua e là vi sono brevi storie di sopravvissuti. Sono cinque toccanti esperienze dei "più fortunati" che, pur pagando un prezzo altissimo, ce l'hanno fatta.Intitolate "Istantanee da un genocidio", sono state scritte da Angelo Ferrari, giornalista dell'Agenzia di stampa Agi e africanista appassionato. Firma la prefazione P. Alex Zanotelli.

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