Tra la nostalgia dell'estate e il gelo dell'inverno

È un periodo che sto leggendo molto...e leggo libri di qualsiasi tipo....così, mi sono ritrovata tra le mani questo libro...lo trovo "simpatico"....sono arrivata a leggerlo fino a più di metà....certo...leggerlo nella lingua madre, è conoscere la Svezia e Stoccolma sarebbe il massimo...ma è carino anche così...arrivederci, Laura.

Presentato come un thriller - il protagonista del libro non è l'indagine, ma i personaggi. Piuttosto che una detective story, è un affresco di una società. Se non ci si aspetta un thriller, non è male dopotutto.

Il problema di questo romanzo è che non appartiene a una categoria precisa, non è il classico giallo molto focalizzato sulla risoluzione dell'enigma, ma è uno spaccato complesso della società svedese raccontato su vari livelli interconnessi tra loro, tipo vasi comunicanti, il cui filo rosso è sì il decesso di uno scrittore americano a Stoccolma, morte che non sappiamo neppure se è un omocidio o un suicidio, ma che diventa spesso quasi un espediente per raccontare altro. Personalmente mi è piaciuto molto e lo consiglio vivamente, ma ripeto, è un lavoro difficilmente etichettabile. Credo che romanzi come questo abbiano molto influito sulla genesi di serie tv scandinave di altissima qualità, come ad esempio Forbrydelsen (in inglese The Killing).