Un piccolo anello d'oro

L’ispettore capo Gunnarstranda e il suo vice Frølich devono sbrogliare la matassa di un caso complicato. Il corpo senza vita di Katrine Bratterud, giovane dipendente di un'agenzia di viaggi, è stato ritrovato senza vita in un fossato vicino a una spiaggia di Oslo. La sera precedente, la ragazza aveva partecipato a un party, organizzato dalla responsabile della comunità di recupero per tossicodipendenti di cui lei stessa aveva fatto parte. Gunnarstranda e Frølich indagano sul passato della vittima, marcato da droga e sesso, da violenza e menzogne. E scoprono che anche Katrine stava svolgendo un'indagine per proprio conto, alla ricerca della vera identità della madre. Gunnarstranda è un vedovo stempiato col riporto, il vizio delle sigarette e l’abitudine di parlare col suo pesce rosso; Frølich vive con la madre e si dedica a capofitto al lavoro. Coppia un po’ bizzarra ma in grado di sbrogliare la matassa e inchiodare il colpevole di diversi omicidi. Giallo dalla ricca trama e d’interessante lettura.

è lo stile freddo che non va. la trama è discreta, la storia avvincente. comunque, leggibile

L'ho letto alcuni anni fa: non male, ma non mi ha stimolato a procurarmi e leggere perlomeno un'altra storia dello stesso Autore, come di solito mi accade, in particolare nel genere oggi molto di moda del "poliziesco nordico"; a volte al secondo approccio scocca una scintilla ed il passo successivo è cuccarsi l'intera produzione dello scrittore (vedi Indridason, Nesser, Sjowall/Wahloo, Rankin, Mankell, Bodelsen). Questo Kjell Dahl non mi ha coinvolto, mi è sembrato troppo costruito; peccato.