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1913. L'anno prima della tempesta - Florian Illies - copertina
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1913. L'anno prima della tempesta
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1913. L'anno prima della tempesta - Florian Illies - copertina
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Descrizione


Il 1913 è l'anno chiave del ventesimo secolo, dove nulla sembra impossibile, l'anno in cui ha inizio il nostro presente. Tanto la letteratura quanto l'arte e la musica sono ancora estranee alla perdita dell'innocenza che l'umanità avrebbe sperimentato di lì a poco, con lo scoppio della prima guerra mondiale. In questo affresco, Florian Illies rende vivo un anno che racchiude in sé un momento di massima fioritura e il preludio dell'abisso. Così l'incontro con Felice Bauer libera la potenza creativa del trentenne Franz Kafka; Stravinskij e Schönberg danno scandalo con le loro composizioni; a Milano fa la sua comparsa il primo negozio di Prada; Marcel Duchamp avvitando la forcella rovesciata di una ruota di bicicletta su uno sgabello da cucina compie la grande rivoluzione concettuale del Novecento; Sigmund Freud e Rainer Maria Rilke passeggiano per le vie di Monaco; un arguto quindicenne di nome Bertolt Brecht scrive su una rivista studentesca ad Ausburg ed Ernst Ludwig Kirchner dipinge la sua personale visione di Potsdamer Platz a Berlino. E a Monaco, in Baviera, un uomo venuto dall'Austria colora cartoline illustrate cercando di vendere le sue ingenue vedute della città. Si chiama Adolf Hitler.
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Dettagli

2015
Tascabile
4 giugno 2015
303 p., Brossura
9788831721639

Valutazioni e recensioni

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befano
Recensioni: 5/5

interessante, manca invece chi erano alcuni personaggi

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Renzo Montagnoli
Recensioni: 4/5

Il 1913 è l’anno che precede quello dello scoppio del primo conflitto mondiale ed è anche l’anno in cui finisce la Belle Époque, quel periodo di inebriante vivacità in cui tutto sembrava possibile e che sarà spazzato via dalla Grande Guerra. Florian Illies, un giovane storico dell’arte tedesco, ha voluto ripercorrere il 1913 dal primo gennaio al 31 dicembre, elencando, in ordine cronologico (l’opera è divisa in tanti capitoli quanti sono i mesi) vicende, notizie, anche chiacchiere che si susseguono, soprattutto in Europa, e che hanno come protagonisti artisti, letterati e scienziati. Ci sono personaggi dall’improvvisa ed effimera apparizione e altri invece che l’autore seguirà per tutto l’anno, in un turbine, peraltro ben ordinato, di accadimenti anche di modesta rilevanza, ma che sono utili per comprendere meglio il carattere di chi ne è parte. Se l’aspetto storico è predominante, ciò non evita di lasciare spazio a una innocente fantasia e che vuole essere anche tale nelle intenzioni di Illies, come quando lancia l’ipotesi che Stalin e Hitler, entrambi presenti a Vienna in quel periodo e amanti di lunghe passeggiate al parco di Schönbrunn abbiano avuto magari l’opportunità di incrociare i loro passi, in pratica di vedersi, proprio loro protagonisti e nemici nella storia del secondo ventennio del secolo scorso. Sono tanti i personaggi che si affacciano sulla scena e del resto non si deve dimenticare che la Belle Epoque fu un periodo proficuo per le arti e per la scienza e così sul palcoscenico si affacciano Freud perennemente in lite con Jung, il timido Franz Kafka, uno scrittore che scopre una sua naturale inclinazione sessuale, vale a dire Thomas Mann, uno spiantato irlandese che vive dando lezioni di inglese a Trieste e che risponde al nome di James Joyce e una miriade di artisti, di intellettuali che qui sarebbe impossibile anche solo nominare. Da leggere, ne vale la pena.

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luca bidoli
Recensioni: 4/5

S', un buon libro che ha il pregio, in questo momento di rievocazioni storiche e di inondazioni cartacee di tomi sulla prima guerra mondiale, concentrando tutta o quasi l'attenzione ai fatidici anni tra 1914-1918, di spostare il punto focale di riferimento, al "minuto prima", il 1913. Tutto era ancora possibile, forse, e questa sorta di diario mensilmente registra momenti, figure, passaggi chiave della storia europea, soprattutto in area austro-germanica e privilegiando gli aspetti socio.culturali. Ne emerge, così, un mondo per alcuni aspetti insospettato, vasto, nelle cui radici ancora oggi affonda parte della nostra contemporaneità, almeno quella più consapevole e dolente. Un affresco a tratti intenso, sul quale verte la nostra riflessione, perché davvero, in quell'epoca, in alcune sue periferie e in città che andavano scoprendosi metropoli, si avvia la crisi nell'era della tecnica e solo così Vienna, a titolo di esempio, e l'Austria stessa divengono " i laboratori dove si nutre la nostra follia, i sismografi della fine". Dopo, sarà tutto diverso, forse tutto così diverso da apparire ancora simile, con altri imperi a confrontarsi, ad annullarsi vicendevolmente. Da leggere, assieme magari alle pagine di Musil sulla Cacania, o di Karl Kraus, di Zweig, di altri, tutti testimoni di un prima e di un dopo. Il 1913 diviene così il reale, un reale, spartiacque, l'anno titanico lanciato, consapevole o no che fosse, a scontrarsi con l'iceberg dei colpi di pistola sparati da un minorenne bosniaco, in una mattina del 28 giugno 1914 ( bellissimo libro di Gilberto Forti), in quel di Sarajevo.

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Florian Illies

1971

Florian Illies è un autore e storico dell’arte tedesco. Editorialista della «Frankfurter Allgemeine Zeitung», ha diretto le pagine culturali di «Die Zeit», è tra i fondatori della rivista «Monopol» ed è stato direttore editoriale della casa editrice Rowohlt. Tra i suoi titoli ricordiamo per Marsilio, 1913. L’anno prima della tempesta (2013), L’invenzione delle nuvole. Lettera d’amore sull’arte e la poesia (2018), 1913. Un’altra storia (2019), L' amore al tempo dell'odio. Una storia sentimentale degli anni trenta (2022).Fonte immagine: sito web Marsilio Editori

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