L'ordine del giorno

Tra storia e romanzo, una narrazione sorvegliatissima che, attingendo alla documentazione storica, approda a un nuovo modo di raccontare un fatto storico (in questo caso l'occupazione tedesca e l'incorporazione dell' Austria nel Grande Reich). Uno dei pochi testi che incrocia storia e letteratura con grande perizia, senza incorrere nel deprecato "romanzesco" di tanti e troppi altri libri.

Uno dei premi Goncourt più incredibili degli ultimi anni.

Éric Vuillard L'ORDINE DEL GIORNO Non è possibile solo pensare di poter spezzare la lettura dell' inesorabile fascino e suadenza del ritmo. Storia eppure cronaca elevata a perfezione linguistica. Crudo svelameno dei non detti, delle ipocrisie che spesso ammantano e nascondono un vero che, come tale, non è dicibile se non accettando il velo che intrasconde se stesso con funzionali ipocrisie. E cito: " La storia restituisce commenti sulla propria a volte derisoria nullità, gettando sulle memorie manipolate un discredito desolante." Forse solo Hugo nei miserabili - pur scritti in un momento di romanticismo inevitabile - ha avuto la stessa forza dirompente di parole esondanti da ridicoli e inutili argini letterari